[4369,1] Ed allo stesso proposito spetta quell'uso
antichissimo e continuato perpetuamente, di attribuire agli autori più celebri
le opere di autori anonimi, o sconosciuti, o di nome poco famoso; le opere,
dico, appartenenti a quel tal genere in cui quegli autori hanno primeggiato; e
ciò specialmente quando quegli autori sono i modelli e i capi d'opera nel genere
loro. Quindi i tanti poemi attribuiti falsamente ad Omero, dialoghi morali ec. a Platone, opere filosofiche ad Aristotele, orazioni a Demost., omelie, comenti scritturali ec. a S. Crisostomo
S. Agostino ec. {{V. p. 4414. 4416.}} Quanto
un autore è più celebre e primo nel suo genere, tanto è più copiosa la lista de'
suoi libri apocrifi. Raro fra gli antichi o ne' bassi tempi quell'autore
celebre, o riconosciuto per primo nel suo genere o nel suo secolo, che non abbia
opere {spurie} apocrife, esistenti o perdute. {+I detti Padri ne hanno quasi altrettante
quante sono le genuine. Così Platone
ec.} Di molte di queste la critica non può scoprire i veri autori;
altre si trovano o citate, o anche in alcuni {loro}
esemplari, coi veri nomi, e nondimeno comunemente vanno sotto i nomi falsi,
perchè i veri son di persone poco note.