Letteratura moderna. Osservazioni notabili sopra la nullità dello stile oggidì, l'impossibilità di divenire immortali per letteratura ec. ec. Luoghi di Pope, di Buffon ec.
Modern literature. Notable observations on the insignificance of style today, the impossibility of becoming immortal through literature, etc. Passages by Pope, Buffon, etc.
4267,3 4268,7Le opere più grandi di ogni letteratura, furono scritte quando la nazione non aveva ancora una letteratura.
The greatest works of every literature were written when the nation did not yet have a literature.
4257,5[4267,3]
Τhe ancients (to
say the least of them) had as much genius as we; they constantly applied
themselves not only to that art, but to that single branch of an art, to
which their talent was most powerfully bent; and it was the business of
their lives to correct and finish their works for posterity. If we can
pretend to have used the same industry, let us expect the same
immortality: Though, if we took the same care, we should still lie under
a farther misfortune: Τhey writ in languages that became universal and
everlasting, while ours are extremely limited both in extent and {in} duration. A mighty foundation for our pride!
when the utmost we can hope, is but to be read in one island, and to be
thrown aside at the end of an age.
*
4268
Pope
Prefazione generale alla Collezione delle sue
Opere {giovanili (Collezione pubblicata nel
1717.)} data Nov. 10. 1716.
Pope era nato del 1688.
[4268,7] È osservazione antica che quanto decrescono nelle
repubbliche e negli stati le virtù vere, tanto crescono le vantate, e le
adulazioni; e similmente, che a misura che decadono le lettere e i buoni studi,
si aumentano di magnificenza i titoli di lode che si danno agli scienziati e a'
letterati, o a quelli che in sì fatti tempi sono tenuti per tali. Il somigliante
par che avvenga circa il modo della pubblicazione dei libri. Quanto lo stile
peggiora, e divien più vile, più incolto, più εὐτελής, di meno spesa; tanto
cresce l'eleganza, la nitidezza, lo splendore, la magnificenza, {il costo e vero pregio e valore} delle edizioni.
Guardate le stampe francesi d'oggidì, anche quelle delle semplici brochures e fogli volanti ed efimeri. Direste che non
si può dar cosa più perfetta
4269 in tal genere, se le
stampe d'Inghilterra, quelle eziandio de' più passeggeri
pamphlets, non vi mostrassero una perfezione molto
maggiore. Guardate poi lo stile di tali opere, così stampate; il quale a prima
giunta vi parrebbe che dovesse esser cosa di gran valore, di grande squisitezza,
condotta con grand'arte e studio. Disgraziatamente l'arte e lo studio son cose
oramai ignote e sbandite dalla professione di scriver libri. Lo stile non è più
oggetto di pensiero alcuno. Paragonate ora e le stampe dei secoli passati, e gli
stili di quei libri così modestamente, così umilmente, e spesso {(vilmente, abbiettamente)} poveramente impressi; colle
stampe e gli stili moderni. Il risultato di questa comparazione sarà che gli
stili antichi e le stampe moderne paion fatte per la posterità e per l'eternità;
gli stili moderni e le stampe antiche, per il momento, e quasi per il
bisogno.
[4257,5] Osservate in qualunque letteratura, antica o
moderna, quali sieno le opere più insigni e più grandi, e troverete sempre che
sono quelle che furono fatte in tempo che la nazione non aveva ancora una
letteratura; quelle che furono dagli autori immaginate e composte con tutt'altra
mira, con tutt'altro spirito (almen principale) che il desiderio di fama
letteraria (non ancora in uso, nè desiderata), o pur di altre ricompense
letterarie; il desiderio di fare una bella opera di letteratura, di arte di
scrivere. (Recanati. 17. Marzo. 1827.).
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