Recanati 2. Aprile. 1827.
[4268,3] ϕλύω - vϕλύζω.
[4268,4]
Vespa - guêpe, antic. guespe.
[4268,5] Serpyllum, serpillo, serpollo - sermollino,
serpolet. Tubo, {tube} - tuyau. Benda, bande -
bandeau.
[4268,6] È notabile ancora e caratteristico delle antiche
nazioni il modo come essi nominavano l'opposto dell'uomo di garbo, cioè il
malvagio. Δειλός timido, codardo, vale anche malvagio presso gli
antichissimi (Casaub.
ad Athenae. l. 15. c. 15. poco dopo
il mezzo). Viceversa κακός malvagio è usato
continuamente e con proprietà di lingua, per codardo,
o da nulla; ignavus. Così
ἀγαϑός ed ἐσϑλός e simili, per valoroso, utile, prode, strenuus. Similmente bonus e
malus presso i latini. Φαῦλος da nulla, {da
poco}, spesso è il medesimo che tristo, cattivo (come vaurien in
franc.), tanto di uomo, quanto di cosa. Χρηστός è utile e buono (similmente χρηστóτης);
ἄχρηστoς inutile
{e cattivo.}
[4268,7] È osservazione antica che quanto decrescono nelle
repubbliche e negli stati le virtù vere, tanto crescono le vantate, e le
adulazioni; e similmente, che a misura che decadono le lettere e i buoni studi,
si aumentano di magnificenza i titoli di lode che si danno agli scienziati e a'
letterati, o a quelli che in sì fatti tempi sono tenuti per tali. Il somigliante
par che avvenga circa il modo della pubblicazione dei libri. Quanto lo stile
peggiora, e divien più vile, più incolto, più εὐτελής, di meno spesa; tanto
cresce l'eleganza, la nitidezza, lo splendore, la magnificenza, {il costo e vero pregio e valore} delle edizioni.
Guardate le stampe francesi d'oggidì, anche quelle delle semplici brochures e fogli volanti ed efimeri. Direste che non
si può dar cosa più perfetta
4269 in tal genere, se le
stampe d'Inghilterra, quelle eziandio de' più passeggeri pamphlets, non vi mostrassero una perfezione molto maggiore. Guardate
poi lo stile di tali opere, così stampate; il quale a prima giunta vi parrebbe
che dovesse esser cosa di gran valore, di grande squisitezza, condotta con
grand'arte e studio. Disgraziatamente l'arte e lo studio son cose oramai ignote
e sbandite dalla professione di scriver libri. Lo stile non è più oggetto di
pensiero alcuno. Paragonate ora e le stampe dei secoli passati, e gli stili di
quei libri così modestamente, così umilmente, e spesso {(vilmente, abbiettamente)} poveramente impressi; colle stampe e gli
stili moderni. Il risultato di questa comparazione sarà che gli stili antichi e
le stampe moderne paion fatte per la posterità e per l'eternità; gli stili
moderni e le stampe antiche, per il momento, e quasi per il bisogno.
[4269,1] (Anche le stampe italiane d'oggi, benchè non possano
sostenere il paragone delle francesi e inglesi, non temono pero quello di tutte
l'altre, anzi sono sicure di uscirne vittoriose; e molte stampe italiane che
oggi non paiono più che ordinarie, sarebbono parute splendide nel secolo
passato, magnifiche e principesche nei precedenti.)
[4269,2] Noi però abbiamo buonissima ragione di non porre più
che tanto studio intorno allo stile dei libri, atteso la brevità della vita che
essi in ogni modo (non ostante la bontà della stampa) sono per avere. Se mai fu
chimerica la speranza dell'immortalità, essa lo è oggi per gli scrittori. Troppa
è la copia dei libri o buoni o cattivi o mediocri che escono ogni giorno, e che
per necessità fanno dimenticare quelli del giorno innanzi; sian pure eccellenti.
Tutti i posti dell'immortalità in questo genere, sono già occupati. Gli antichi
classici, voglio dire, conserveranno quella che hanno acquistata, o almeno è
credibile che non morranno così tosto. Ma acquistarla ora, accrescere il numero
degl'immortali; oh questo io non credo che sia più possibile.
4270 La sorte dei libri oggi, è come quella degl'insetti chiamati
efimeri (éphémères): alcune specie vivono poche ore, alcune una notte, altre 3 o
4 giorni; ma sempre si tratta di giorni. Noi siamo veramente oggidì passeggeri e
pellegrini sulla terra: veramente caduchi: {+esseri di un giorno: la mattina in fiore, la sera
appassiti, o secchi: soggetti anche a sopravvivere alla propria fama, e più
longevi che la memoria di noi.} Oggi si può dire con verità maggiore
che mai: Oἵη περ ϕύλλων γενεή, τοιήδε καὶ ἀνδρῶν
*
(Iliad. 6. v. 146.) Perchè non ai soli letterati, ma ormai
a tutte le professioni è fatta impossibile l'immortalità, in tanta infinita
moltitudine di fatti e di vicende umane, dapoi che la civiltà, la vita dell'uomo
civile, e la ricordanza della storia ha abbracciato tutta la terra. Io non
dubito punto che di qua a dugent'anni non sia per esser più noto il nome di Achille, vincitor di Troia, che quello di
Napoleone, vincitore e signore del
mondo civile. Questo sarà uno dei molti, si perderà tra la folla; quello
sovrasterà, per esser montato in alto assai prima; conserverà il piedestallo,
{il rialto,} che ha già occupato da tanti
secoli.
[4270,1] Del resto, come la impossibilità di divenire
immortali, giustifica la odierna negligenza dello stile nei libri; così questa
negligenza dal canto suo, inabilita, e fa impossibile ai libri, il conseguimento
della immortalità. Notabili e vere parole di Buffon (Discours de réception à l'Académie
française): Les ouvrages
bien écrits seront les seuls qui passeront à la postérité; la quantité
des connaissances, la singularité des faits, la nouveauté même des
découvertes ne sont pas de sûrs garants de l'immortalité. Si les
ouvrages qui les contiennent ne roulent que sur de petits objets, s'ils
sont écrits sans goût, sans noblesse et sans génie, ils périront,
parceque les connaissances, les faits et les découvertes s'enlèvent
aisément, se transportent, et gagnent même à être mis en oeuvre par des
mains plus habiles. Ces choses sont hors de l'homme, le style est
l'homme même. Le style ne peut donc ni s'enlever, ni
4271 se transporter, ni s'altérer. S'il est élevé, noble,
sublime, l'auteur sera également admiré dans tous les
temps.
*
Al che aggiungo io, che quando anche le mani qui enlèvent i pensieri, non sieno più
habiles in materia di stile, (come
certo oggi e in futuro è difficile che sieno), nondimeno il libro perira[perirà] egualmente; perchè in esso non si troverà nulla di
più che nelle sue copie; probabilmente assai meno (dico per il fondo, non per lo
stile); e così i libri nuovi faranno dimenticare e sparire il vecchio: {+appunto, se non altro, perchè essi nuovi,
e vecchio quello:} del che abbiamo l'esperienza quotidiana per
testimonio. (Anche intorno a libri bene scritti; quando si tratta di verità e di
scienze; come sono quelli di Galileo, che
da quale scienziato sono letti oggidì?).