[3074,3] È da notare che la lingua spagnuola, per suo quasi
perpetuo costume e regola, conserva ne' participii de' verbi {latini} della 2.da e 3.a maniera l'antica e regolare e piena forma
della quale ho discorso altrove p. 1155, non ostante che nel
latino conosciuto ella sia alterata, contratta, o anomala. Ne' quali casi la
lingua italiana suol seguire ciecamente la latina ancorchè contro la regola e
proprietà delle sue coniugazioni, e inflessioni, come ho detto altrove in
proposito di arsare
pp.
2688. sgg. P. e. 1. tenido, venido, e cento simili sono participii intieri, cioè
tenitus, venitus,
3075 in luogo de' contratti che usa la lingua lat.
conosciuta, cioè tentus, ventus ec. Noi in questo e in molti altri casi mutiamo bene spesso
l'i in u (scambio che
può essere anch'esso antichissimo) dicendo tenuto, venuto ec. I francesi cambiano sovente e comprendono
nella lettera u tutte le lettere itus: tenu, venu
da tenitus, venitus e così
ordinariamente. 2. Corregido è participio intero e
senza mutazione di lettera alcuna, cioè corregitus,
dal qual regolare participio la lingua latina fece corregtus per contrazione, e indi mutato il g
nell'affine palatina, correctus ch'è il solo
participio rimasto nel lat. conosciuto, e nell'italiano. Similmente leido (se non che lo spagn. omette il g in tutto questo verbo) è il primitivo e regolare legitus (dimostrato da legitare) e da questo viene, non già da lectus, da cui il nostro letto. Anzi, perchè
veggiate la differenza, da lectus sostant. lo
spagnuolo non fa leido, ma lecho, {{(voce antica),}}
3076 equivalendo il ch spagn.
assai spesso al ct latino. 3. Movido, nacido, conocido e cento simili sono participii e interi e irregolari, in
luogo di contratti ed anomali. Movitus per motus. Nascitus (dimostrato,
oltre l'analogia, da nasciturus, come altrove ho
notato p. 3063) per natus ch'è solo oggi nel
latino e nell'italiano e nel francese Cognoscitus,
dimostrato, come altrove ho detto p. 1113
p.
1167
p.
2777
p.
2826, da noscito, per cognitus, ch'è unico nel latino, unico nel francese. Nell'italiano v'è
cognitus e v'è anche cognoscitus, mutato al solito l'i in u, e dico mutato, perchè in conosciuto, l'i è accidentale della
scrittura, non proprio della parola, e serve solamente a dinotar la pronunzia
delle lettere sc, che poste avanti l'u senza l'intrapposizione della i, si profferirebbero in altro modo. {#1. Così l'h è accidentale in dich'io in giuochi
ec. ec.} Del resto nacido ec. è
proprio lo stesso che nascitus, omessa la s per proprietà moderna, perchè gli antichi la
3077 scrivevano, come pure in crecer (onde crecido - crescitus - cresciuto, per cretus - cru), condecender ec. ec. La lingua spagnuola suol essere
regolarissima in questi {tali} participii, più {assai} dell'italiana, più della francese, e conservare
più di ambedue l'antichità e primitiva proprietà latina, anzi conservarla si può
dir, pienamente. E ciò non meno {nè in diverso modo}
quando la latina conosciuta è irregolare o contratta, che quando ell'è regolare
e semplice, come da habitus, havido o habido, che noi colla solita
mutazione diciamo avuto. Ora questo havido nello spagn. ha la stessissima forma di tenido ec. Ma non così in latino, benchè teneo sia della stessa forma di habeo. {#1. Puoi vedere la p. 3544}
{{V. p. 3572.
fine.}}
2688,13362,13543,33572,13903,2Spagnuoli.
Loro lingua, letteratura ec.1111,11155,11167,12688,12776,12826,13063,23543,33572,1