[3804,1]
3804 - Moltissimi, anzi la più parte degli argomenti
che si adducono a provare la sociabilità naturale dell'uomo, non hanno valore
alcuno, benchè sieno molto persuasivi; perciocch'essi veramente non sono tirati
dalla considerazione dell'uomo in natura, che noi pochissimo conosciamo, ma
dell'uomo quale noi lo conosciamo e siamo soliti di osservarlo, cioè dell'uomo
in società ed infinitamente alterato dalle assuefazioni. Le quali essendo una
seconda natura, fanno che tuttodì si pigli per naturale, quello che non è se non
loro effetto, e bene spesso contrario onninamente a natura, o da lei
diversissimo. Onde gli effetti della società, quello che sola la società ha reso
necessario, quello che non è vero se non posta la società, che senza questa non
avrebbe avuto luogo ec., si fanno tuttogiorno servire nelle argomentazioni de'
filosofi a dimostrare la naturale sociabilità dell'uomo, la necessità della
società assolutamente e secondo la nostra natura ec. Di questo genere è quella
inclinazione che tutti abbiamo a far parte ad altrui delle nostre sensazioni
vive e non ordinarie, piacevoli o dispiacevoli ec., inclinazione della quale ho
parlato altrove più volte ed osservato, pp. 85-86
p. 230
pp. 266-68
pp. 339-40
pp.
486-88
pp. 2471-72 , che
bench'ella sembri affatto spontanea ed innata, non è che l'effetto
dell'assuefazione e del nostro vivere in società, e nell'uomo posto fuori di
essa per qualunque circostanza, e massime nell'uomo primitivo e veramente
incorrotta[incorrotto], non ha luogo e gli è
ignota. Ed infiniti altri sono gli effetti di questo genere che paiono
naturalissimi, e dimostrativi della naturale sociabilità dell'uomo, e che per
tali
3805 si recano tuttogiorno, ma che per vero non
sono naturali, se non in quanto naturalmente hanno luogo, posta la società, e le
rispettive circostanze ed assuefazioni non naturali; e naturalmente nascono da
tali cagioni; nè possono non nascere, supposte queste. È cosa onninamente e
naturalmente difficilissima il discernere tra l'assoluto naturale, e gli effetti
dell'assuefazione, massime dell'assuefazione universale, e contratta o
cominciata a contrarre fin dalla nascita o da' primi momenti del vivere, com'è
l'assuefazione della società, e infinite assuefazioni subalterne da questa
dipendenti e cagionate ec. o parti di lei, o da lei supposte ec.; e massime
ancora nell'uomo, ch'essendo {di gran lunga} più
conformabile e modificabile d'ogni altro animale, facilissimamente e presto si
adatta alle assuefazioni, per innaturali ch'elle sieno, e se le converte in
natura, e le abbraccia ed arripit, e seco loro
s'immedesima in modo che appena l'occhio del più acuto filosofo è bastante a
distinguerle dalle disposizioni naturali, e gli effetti loro dalle naturali
qualità ed operazioni ec. Quindi non è maraviglia se tanti argomenti ci paiono
dimostrativi della naturale sociabilità dell'uomo, e se di questa quasi tutti
sono persuasi intimamente, e credono assurdo e impossibile il contrario, e
stimano questa persuasione naturalissima, e fondata sopra il più certo ed intimo
{e spontaneo} senso, ed autenticata dalla più
chiara e sincera e manifesta voce della natura; e mai non deporranno questa
credenza. Perocchè
3806 tutti gli uomini che di queste
cose possono discorrere o pensare in qualsivoglia modo, filosofi o non filosofi
o plebei, sono nati, allevati, formati e vissuti sempre nella società e nelle
assuefazioni ad essa appartenenti. Onde, non veramente per prima natura, ma per
seconda natura, essi sono tutti in verità esseri sociali, ed a cui la società è
propria e necessaria. E s'alcuno è nato e cresciuto fuori della società esso non
discorre nè pensa di queste cose, o non prima che la società e le sue
assuefazioni, coll'abitudine, gli si sieno convertite in natura. Sicchè nel
creder l'uomo naturalmente sociale, e fatto per la società, e di lei bisognoso
assolutamente, e la società natural cosa e indispensabile all'uomo, i saggi e
gl'idioti, i civili e i barbari, gli antichi e i moderni, e tutte le {diversissime} nazioni e tutte le classi dissimilissime
di persone, consentono insieme e consentirono e consentiranno forse più
interamente, fortemente, costantemente e per più lungo tempo, che non fecero non
fanno e non sono per fare intorno ad alcun'altra quistione speculativa. Ma
questo consenso quanto vaglia a dimostrar la proposizione da lui favorita, le
cose sopraddette il deggiono fare {giustamente e
adeguatamente} estimare.
Assuefazione. Assuefattibilità e conformabilità dell'uomo.
Attenzione. Imparare. Ingegno. Disposizioni naturali. Facoltà umane.Comunicare altrui i piaceri e i dispiaceri propri
(inclinazione dell'uomo a).Qualità umane che si credono cattive.
che si credono innate, e derivano realmente
dall'assuefazione.85,5230,1266,1339,2486,1