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4. Settembre 1820.

[230,1]   230 Dice il Casa (Galateo c. 3.) che non è dicevol costume, quando ad alcuno vien veduto per via, come occorre alle volte, cosa stomachevole, il rivolgersi a' compagni, e mostrarla loro. E molto meno il porgere altrui a fiutare alcuna cosa puzzolente, come alcuni soglion fare, con grandissima istanza pure accostandocela al naso, e dicendo: Deh sentite di grazia come questo pute. * Non solo dunque il piacere che si prova, ma anche alcuni incomodi {+(oltre i dolori delle sventure ec.)} si vogliono quasi per naturale inclinazione partecipare agli altri, e questa partecipazione ci diletta, e ci dà pena il non conseguirla. Ne inferirai che dunque l'uomo è fatto per vivere in società. Ma io dico anzi che questa inclinazione o desiderio, benchè paia naturale, è un effetto della società, bensì effetto prontissimo e facile, perchè si dimostra anche ne' fanciulli, e forse più spesso che negli adulti. V. p. 208. e 85. fine. (4. Settembre 1820.).