Fanciulli e Giovani, generalmente inclinati al distruggere; maturi e Vecchi al conservare.
Children and Youths are generally inclined to destroy; the mature and the old to conserve.
4231,4Desiderii de' fanciulli.
Children's desires.
3446,1Distrattezza de' fanciulli.
Children's distractedness.
2390,1 4026,6[4231,4] Pare che la fanciullezza e la gioventù abbia
ingenita e naturale una inclinazione a distruggere, e la età matura e avanzata,
a conservare. Nè voglio io dedur questo dal vedere che i giovani sogliono
scialacquare e mandare a
4232 male i patrimoni, dove
che i provetti gli accumulano, conservano e accrescono; la qual cosa facilmente
si spiega, e nasce perchè i giovani sono confidenti, e poco riflettono, nè
pensano all'avvenire, in vece che i vecchi sono timidi, cauti, e sempre
solleciti del futuro. {inconsideranza e
spensieratezza del futuro} Ma vedesi quel che io ho detto, eziandio in
cose dove non ha luogo alcuno nè il timore o la fiducia, nè la provvidenza o la
improvvidenza dell'avvenire. Un fanciullo e un giovane spessissime volte si
piglierà piacere di uccidere una mosca o altro animaletto, cacciandolo anco con
fatica, senza altra ragione o altro fine che di prendersi gusto; rarissime volte
si compiacerà, o gli verrà pure in capo, di salvar qualche animale, vedendolo in
pericolo, e potendolo salvar senza affaticarsi. Un uomo maturo o un vecchio rare
volte si piglierà diletto di uccidere, spesso si compiacerà di salvare tali
creature, vedendole in qualche pericolo di perdersi, e potendo massimamente
soccorrerle senza suo disagio. E ciò faranno gli uni e gli altri, come per
instinto, e senza ragionarvi sopra. È manifesto poi come i giovani tendano alla
novità, e {non solo} sieno vogliosi d'innovar
propriamente, ma eziandio semplicemente di spegner l'antico, o di vederlo
spento; e i provetti, per lo contrario, gelosi della conservazione delle cose
che sono. Onde si potrebbe dire che la natura, sempre intenta e studiosa non
meno a distruggere che a conservare o produrre, avesse dato stimolo e incarico a
quelli che crescono e vengono innanzi nel mondo, di distruggere, quasi per farsi
luogo; e a quelli che declinano, e si avviano alla partenza, di conservare e
produrre, quasi per lasciar pieno il luogo loro, per lasciar cose che restino in
loro scambio, per supplire il posto che essi son per lasciare.
(Recanati. 12. Dic. 1826.).
[3446,1] Del resto, generalizzando, è da osservare che il
primo concepimento d'un desiderio vivissimo di cosa difficile a ottenere, il
qual concepimento non ha più luogo se non se ne' fanciulli e nella prima
gioventù, è sempre accompagnato da spavento, e ciò si spiega colle cagioni
sopraddette. Massime se la cosa è o pare impossibile ad ottenere; l'uno e
l'altro de' quali casi è ben frequente nelle suddette età. Alle quali, per
queste ragioni, i desiderii {come} son penosissimi
nella lor durata e nel loro corso, così riescono spaventosi nella lor nascita
{+(e più quel d'Amore, ch'è più
penoso, perchè più forte; massime negl'inesperti).} E si dice per
ischerzo, ma non senza ragione di verità, che bisogna soddisfare ai desiderii
de' fanciulli per non trovargli morti dietro alle porte. (16. Sett.
1823.).
[2390,1]
2390 L'attenzione de' fanciulli è scarsa 1. per la
moltitudine e forza delle impressioni in quell'età, conseguenza necessaria della
novità ed inesperienza: le quali impressioni tirando fortemente l'attenzione
loro in mille parti e continuamente, l'impediscono di esser sufficiente in
nessuna: e questa è la distrazione che s'attribuisce ai fanciulli, tanto più
distratti, quanto più suscettibili di sensazioni vive e profonde: 2. perchè
anche la facoltà di attendere non si acquista senz'assuefazione ec: 3. perchè la
natura ha provveduto in modo che fin che l'uomo è nello stato naturale, come
sono i fanciulli, poco e insufficientemente attende, essendo l'attenzione la
nutrice della ragione, e la prima ed ultima causa della corruzione ed infelicità
umana. (16. Feb. 1822.)
[4026,6] La eccessiva potenza di attenzione è al tempo stesso
e per se medesima, potenza di distrazione, perchè ogni oggetto vi rapisce
facilmente e potentemente la attenzione distogliendola dagli altri, e
l'attenzione si divide; sicchè è anche, per se medesima, impotenza o difficoltà
di attenzione, e facilità di attenzione, cose contrarie dirittamente a lei, onde
sembra impossibile ch'ella sia insieme l'uno e l'altro, ma il troppo è sempre
padre del nulla o volge al {suo} contrario, come
altrove pp. 714-17
pp. 1176-79
pp.
1260-61
pp.
1653-54
pp. 1776-77
pp.
2274-75
p.
2478
pp.
3950-51. Quindi principalmente nasce la incapacità di attenzione ne'
fanciulli ec. ec. (9. Feb. 1824.).
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