Verbi continuativi latini non formati da supini.
Latin continuative verbs that are not formed from supine ones.
2813,1 3288,2 3897,13 3904,3 3942,1 4004,2 4020,1 4081,3 4087,3 4089,1 4105,1 4125,8 4151,9 4170,96 4177,6 4188,11 4196,2 4213,5 4218,2 4247,2 4248,5 4257,6 4283,3 4287,5[2813,1] I continuativi latini, tutti (se non forse visere da visus di video, {co' suoi composti inviso
reviso ec.,} e forse qualche altro, che io
chiamerò continuativi anomali) appartenenti alla prima congiugazione, sono fatti
dal participio o dal supino del verbo originale come ho dimostrato pp. 1104. sgg.
pp. 1112-1113
pp. 1118. sgg.. Nondimeno io trovo alcuni pochi verbi, pur della
prima maniera, i quali sono evidentemente fratelli o figli di altri verbi della
terza, ed hanno una significazione evidentemente continuativa della
significazione di questi, ma non sono fatti da' loro participii. Quelli che io
ho osservati sono {1.}
cubare, co' suoi composti accubare, incubare {decubare, secubare,
recubare,} ec. il significato de' quali è manifestissimamente
2814 continuativo di quello di cumbere (inusitato, fuorchè nelle voce[voci]
cubui
{ec.} e cubitum che ora
s'attribuiscono a cubare), incumbere, accumbere ec. tanto che ogni
volta che si dee esprimere azione continuata, si usano immancabilmente quelli e
non questi, {(come anche viceversa nel caso opposto)} e
appena si troverà buono esempio del contrario, quale potrebb'esser quello di
Virgilio
Aen. 2. {513-14}.
Ingens ara fuit; juxtaque
veterrima laurus Incumbens arae,
*
invece d'incubans. 2. educare
continuativo di educere quanto al significato. 3. jugare parimente di jungere,
e così conjugare, {abiugare,
deiugare,} e s'altro composto ve n'ha. 4. dicare similmente di dicere,
e così i composti {judicare, di ius dicere; dedicare,}
praedicare, abdicare ec. {V. p.
3006.} 5. labare di labere inusitato, cioè labi
deponente.
{Forse a questo discorso
appartengono eziandio suspicor o suspico, ed auspico o
auspicor, da specio,
seppur quello non viene piuttosto da suspicio
onis, e questo da auspicium o da auspex auspicis. Forse
ancora, qua si dee riferire plico da plecto, de' quali verbi mi pare aver ragionato
altrove in altro modo p. 1167. Da plecto - plexus si fanno anche i
continuativi amplexor e complexo. E notare che si trova anche amplector aris in luogo di amplector
eris, il che per altra parte confermerebbe che plecto is fosse in continuativo anomalo di plico, come mi pare aver detto altrove p. 1167
p.
2226
V. p. 2903.} È nóto che
questi verbi della terza hanno anche i loro continuativi formati regolarmente
da' loro participii, ma con significato diverso da quello de' soprascritti verbi
della prima, sebbene anch'esso continuativo; come dicere ha pur dictare e dictitare; ducere, onde educere, ha ductare e ductitare; jungere ha nel basso latino e
nello spagnuolo junctare, (noi volgarmente aggiuntare, {{i franc. ajouter}}); labi o
labere ha pur lapsare.
Cubitare, accubitare ec.
possono venire da accubatus
2815 inusitato e da accubitus, {ec.} e quindi essere derivativi così
di accumbere come di accubare. Ma questo, con tutti i suoi fratelli e col suo semplice cubo, non ha del proprio nè il preterito perfetto nè i
tempi che da questo si formano, nè il participio in us, nè il supino, ma li toglie in prestito da accumbere, recumbere, incũbere ec. facendo, nè più nè meno come fan
questi, accubui, accubitus {i,}
accubitum ec. {#2. Vedi però la p. 3570.
3715-7.}
Incubare ha anche incubavi,
incubatum. Cubare ha
anche cubavi, o certo cubasse. Notate che se talvolta troverete ne' lessici o ne' grammatici
ec. degli esempi di accubare, incubare ec. adoperati nel preterito o nel supino ec. che non vi
paiano di senso continuativo, dovete credere ch'essi sieno male attribuiti a
quei verbi, e spettino ad incumbere, accũbere,
occumbere ec. {#1. V. a questo
proposito p. 2930.
2935.}
(24. Giugno, dì del Battista 1823.). {{V. p. 2996.}}

[3288,2]
Succenseo è verbo, secondo me, indubitatamente formato
dal participio in us d'altro verbo, cioè di succendo. (V.
anche il Forcell. in Censeo fine.) Ma oltre al non essere della
prima maniera, ei {non solo} non è di senso
continuativo, ma è neutro nel mentre che succendo è
attivo. Onde nulla ha che fare colla nostra teoria: se non ch'è notabile, come
fatto da un participio passivo, della qual formazione
3289 non mi ricordo adesso altro esempio che sia fuori {+del numero} de' nostri continuativi
e frequentativi. (28. Agos. 1823.).
[3897,3] Non solo aggettivi si son fatti da' participii in
us, come altrove più volte p. 2291, ma
spessissimo essi participii son passati in sostantivi, come factum, actum, jussum ec. ec. Onde anche da tali sostantivi si può {talora} argomentare e de' veri participii, e
dell'esistenza di verbi ignoti, di cui questi sostantivi saranno stati
originalmente participii, benchè or non si sappia, ec. ec. (22. Nov.
1823.)
[3904,3]
Alla p. 3826.
Il barbaro incapabilis
(v. Forcell. e Gloss. ec.) o è voce falsa, o affatto
barbara di formazione e fuor d'ogni regola, (come centomila simili delle latino
- barbare, o delle moderne, anche in bilis), o
dimostra un capo as atum, se non si dee leggere incapibilis da capitum
(primitivo per captum), come io dubiterei. (24.
Nov. 1823.).
[3942,1] Scambio del g e del v. Nivis - neige - ningit o ninguit (onde il nostro negnere) e nivit, onde il nostro nevicare, quasi nivicare,
come da vello
vellico ec. frequentativi, di cui vedi la p. 2996. marg.: e vedi il Gloss. se
vuoi. (6. Dec. 1823.).
[4004,2]
Alla p.
preced. - In icare, come verzicare o verdicare
{(inverzicare attivo a quel che
pare)} per verdeggiare ed altri molti (qua
spetta dimenticare). Questa forma di frequentativi è
affatto latina. {{Vedi la
p. 2996. marg., {ec.}}} Ed altri molti esempi ve n'hanno, oltre
i quivi citati.
{Voltolare, rivoltolare, avvoltolatamente. Vagellare (Crus.), vagolare e svagolare (Alberti), da vagari.} particolarmente poi s'usa nel
latino appunto in fatto di colori, come quivi altresì puoi conoscere. V. appunto nel Forc.
viridicans e virĭdicatus. Male dice il Forc. che virĭdicans è
per viridans, questo attivo e quello neutro ed
equivalente affatto al nostro verzicante o verdicante (Crus.), oltre che se virĭdans fosse anche neutro, non sarebbe però, come
quello, frequentativo ec. V. il Gloss. ec. (25. Dec. Festa del S.
Natale. 1823.). {#1. Così da nivo is e da nevare
(italiano), nevicare (volgarmente nevigare, e v.
il Gloss.) frequentativo alla latina, delle quali
voci mi pare aver detto altrove p. 3942.}
{{Morsicare; ma non ha più il senso
frequentativo ec. anzi ha quello stessissimo del positivo mordere, sebben la Crusca
lo definisce morsecchiare. Vedila, e in morsicatura ec.
Masticare. V.
Forc. e il Gloss. Vedi la p. 4008. capoverso 4. fine. Mordicare co' deriv. Rampicare
arrampicare
arpicare da rampare -
rampante, {{o da rampa o {da}
rampo. Inerpicare,
inarpicare.}}}}
{{Luccicare, sbarbicare - lucere, sbarbare. Vedi la pag. 4019. capoverso 1. zoppicare, impetricato, nutrico as e nutricor di
cui altrove p. 2996.}}

[4020,1]
4020 Al detto altrove p. 3987 di metari aggiungi immetatus.
(21. Gen. 1824.).
[4081,3] A proposito dei verbi in are fatti da quelli della 3., del che altrove pp. 2813-15
p.
2986
pp.
2996-97, v. il Meurs. t. 5. opp. p. 419. dove però erra
deducendo da vellicare che v'abbia a essere stato un
vellare, mentre quello è frequentativo di vellere (o diminutivo ec.) ed è della prima, perchè
tutti i frequentativi o diminutivi di questo genere, da qualunque congiugazione
di verbi sieno fatti, sono della 1.ma (24. Apr. Sabato in Albis.
1824.).
[4087,3]
Fello - fellico as, fellito as. (7. Maggio. 1824.).
[4089,1]
4089 Ai composti di jugare
notati altrove p. 2814
p.
3006, aggiungi seiugare, cioè seiungere. (17. Maggio. 1824.).
[4105,1]
Dilettare - dileticare coi
derivati ec. frequentativo o diminutivo alla latina, e può anche aggiungersi
agli esempi delle forme frequentative italiane di verbi, da me altrove raccolte.
Avvertasi però che ha un significato diverso da dilettare, e forse è corruzione di solleticare, e così diletico, che altrimenti
sarà un diminutivo o frequentativo di diletto.
{Farneticare.}
(29. Giugno. Festa di S. Pietro. giorno mio natalizio.
1824.).

[4125,8]
Gerere - belli-gerare, fami-gerare ec.
[4151,9] Al detto altrove p. 2814 di dicere - dicare aggiungansi
i composti praedicare, dedicare ec. E notisi che sedare sebbene è
della stessa famiglia che sedere, nondimeno non
appartiene al nostro discorso più che fugare - fugere. Gli uni (sedare -
fugare) sono attivi, gli altri (sedere - fugere) neutri.
(Bologna. 13. Nov. 1825. Domenica.).
Così placere - placare.
[4170,6] Febbricare o febricare per febricitare. V. Crus. in
febbricare, febbricante, febricante ec. {{Sembra
esser la radice di febricito. V. Forc.
Erpicare per inerpicare o inarpicare.
Crus.}}
[4177,6]
Frango is - nau-fragor
aris.
[4188,11] Tero-tritum-tritare-stritolare, {triturare.}
[4196,2]
Gerere - belligerare, morigerare, famigeratus ec.
{{Laevo
as - laevigo.}}
[4213,5]
Diluere - diluviare activ.
V. Forcell.
[4218,2]
Spicio o specio, conspicio ec. - conspicor,
auspicor ec. suspicor.
[4247,2]
Cano is, con - cino is ec. - Vati - cinor
aris, ec. buccinare ec. V.
Forc.
[4248,5]
Metior
iris - metor
aris. Ed anche metio (Lattanz. ha metiebantur passiv.) e meto.
[4257,6] Sugo is - sugare. Crus.
V. Forcell.
[4283,3] Anticipare, posticipare, participare ec. da
capere.
[4287,5]
Béqueter. Nutrire, nodrire - nutricare
nodricare. V. Forc.
Frigere - fricasser.
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