24. Giugno, dì del Battista 1823.
[2813,1] I continuativi latini, tutti (se non forse visere da visus di video, {co' suoi composti inviso
reviso ec.,} e forse qualche altro, che io
chiamerò continuativi anomali) appartenenti alla prima congiugazione, sono fatti
dal participio o dal supino del verbo originale come ho dimostrato pp. 1104. sgg.
pp. 1112-1113
pp. 1118. sgg.. Nondimeno io trovo alcuni pochi verbi, pur della
prima maniera, i quali sono evidentemente fratelli o figli di altri verbi della
terza, ed hanno una significazione evidentemente continuativa della
significazione di questi, ma non sono fatti da' loro participii. Quelli che io
ho osservati sono {1.}
cubare, co' suoi composti accubare, incubare {decubare, secubare,
recubare,} ec. il significato de' quali è manifestissimamente
2814 continuativo di quello di cumbere (inusitato, fuorchè nelle voce[voci]
cubui
{ec.} e cubitum che ora
s'attribuiscono a cubare), incumbere, accumbere ec. tanto che ogni
volta che si dee esprimere azione continuata, si usano immancabilmente quelli e
non questi, {(come anche viceversa nel caso opposto)} e
appena si troverà buono esempio del contrario, quale potrebb'esser quello di
Virgilio
Aen. 2. {513-14}.
Ingens ara fuit; juxtaque
veterrima laurus Incumbens arae,
*
invece d'incubans. 2. educare
continuativo di educere quanto al significato. 3. jugare parimente di jungere,
e così conjugare, {abiugare,
deiugare,} e s'altro composto ve n'ha. 4. dicare similmente di dicere,
e così i composti {judicare, di ius dicere; dedicare,}
praedicare, abdicare ec. {V. p.
3006.} 5. labare di labere inusitato, cioè labi
deponente. {Forse a questo discorso
appartengono eziandio suspicor o suspico, ed auspico o
auspicor, da specio,
seppur quello non viene piuttosto da suspicio
onis, e questo da auspicium o da auspex auspicis. Forse
ancora, qua si dee riferire plico da plecto, de' quali verbi mi pare aver ragionato
altrove in altro modo p. 1167. Da plecto - plexus si fanno anche i
continuativi amplexor e complexo. E notare che si trova anche amplector aris in luogo di amplector
eris, il che per altra parte confermerebbe che plecto is fosse in continuativo anomalo di plico, come mi pare aver detto altrove p. 1167
p.
2226
V. p. 2903.} È nóto che
questi verbi della terza hanno anche i loro continuativi formati regolarmente
da' loro participii, ma con significato diverso da quello de' soprascritti verbi
della prima, sebbene anch'esso continuativo; come dicere ha pur dictare e dictitare; ducere, onde educere, ha ductare e ductitare; jungere ha nel basso latino e
nello spagnuolo junctare, (noi volgarmente aggiuntare, {{i franc. ajouter}}); labi o
labere ha pur lapsare.
Cubitare, accubitare ec.
possono venire da accubatus
2815 inusitato e da accubitus, {ec.} e quindi essere derivativi così
di accumbere come di accubare. Ma questo, con tutti i suoi fratelli e col suo semplice cubo, non ha del proprio nè il preterito perfetto nè i
tempi che da questo si formano, nè il participio in us, nè il supino, ma li toglie in prestito da accumbere, recumbere, incũbere ec. facendo, nè più nè meno come fan
questi, accubui, accubitus {i,}
accubitum ec. {#2. Vedi però la p. 3570.
3715-7.}
Incubare ha anche incubavi,
incubatum. Cubare ha
anche cubavi, o certo cubasse. Notate che se talvolta troverete ne' lessici o ne' grammatici
ec. degli esempi di accubare, incubare ec. adoperati nel preterito o nel supino ec. che non vi
paiano di senso continuativo, dovete credere ch'essi sieno male attribuiti a
quei verbi, e spettino ad incumbere, accũbere,
occumbere ec. {#1. V. a questo
proposito p. 2930.
2935.}
(24. Giugno, dì del Battista 1823.). {{V. p. 2996.}}