7. Luglio. 1823.
[2903,2]
Alla p. 2815.
marg.
Auspico e suspico
{V. p.
3686.} da specio, sono come aedifico, vivifico, sacrifico, amplifico, {gratifico, velifico, significo, vocifico (s'è vero), magnifico,}
mellifico, e tali altri non pochi, da facio, i quali hanno la forma e la coniugazione
mutata dalla loro origine o per esser fatti da nomi, come p. e. aedificium, sacrificium,
{magnificus,}
amplificus, {+ch'è di Frontone, vivificus,} ec. o per accidente {e
virtù} della composizione, {Veggasi la p. 2998. e 3007.} quando
2904 anche sieno fatti direttamente dal verbo originale
facio. E notate che i composti di questo verbo
fatti con preposizione o particella, non hanno questa forma, ma solo quelli
fatti con nomi ec. {Lucrificare - Lucrifacere. Benefacere - Beneficare
italiano. Ludifacere - Ludificare.} A ogni modo siccome questi tali verbi, se ben
li guardi, hanno per lo più un significato continuativo, giacchè altro {e meno} è p. e. mel facere,
altro {e più}
mellificare, si potrebbe forse credere che la loro
inflessione in are mutata da quella della terza
coniugazione non fosse a caso {nè senza ragione,} e che
essi appartenessero alla categoria di verbi della quale al presente discorriamo,
cioè di continuativi appartenenti alla prima coniugazione ma non formati da'
participii, e diversi da quelli che ne sono formati, come nel caso nostro, da
facio
facto, labefacto ec. da specio
specto, suspecto (a cui
appartiene suspectio ch'equivale a suspicio
{+e da cui il nostro sospettare e lo spagn. sospechar (come
pecho da pectus) che
vagliono suspicari. Soupçonner è quasi suspicionare, da soupçon, suspicio
onis}) ec. Suspico
potrebbe anche esser fatto da suspicio is, il qual
verbo trovasi appo Sallustio in senso di sospettare, ed al quale appartiene il participio suspectus che vale per lo più sospetto
aggett. E forse in questo senso si disse anche suspicior
eris, onde poi suspicor, giacchè trovasi suspectus per sospettoso,
{(così anche in ital. sospetto)} e Apuleio
l'adopra
2905 espressamente coll'accusativo, come participio
d'un verbo deponente, in vece di suspicatus. Ma vedi
la pag. 2841-2.
(7. Luglio. 1823.).