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7. Luglio. 1823.

[2913,1]  Alla p. 2853. marg. Veramente la pretesa forza d'imitazione che ha la lingua tedesca, non potrebbe {perfettamente} realizzarsi che sopra una lingua come l'ebraica. Perocchè una lingua informe come questa, può sola esser bene imitata, anzi contraffatta, copiata e trasportata tutta intera in una lingua informe come è necessario che sia la lingua tedesca se ha la detta forza e facoltà che se le attribuisce. E viceversa solo una lingua informe, come questa, sarebbe atta a contraffare senza far violenza a se stessa e perfettamente, una lingua informe come l'ebraica, o come una lingua selvaggia; il che non è possibile alle lingue formate, nè fu possibile in greco e in latino contraffar nelle traduzioni {{letterali}} la lingua ebraica, senza violentare e snaturare affatto  2914 il greco e il latino, come fu fatto, e come accade altresì nelle lingue moderne che hanno (se alcuna ne ha) traduzioni letterali della scrittura, fatte o sull'ebraico, o sul letterale greco o latino o d'altra lingua moderna. (7. Luglio. 1823.).