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Bolog. 12. Ott. 1826.

[4213,5]  Diluere - diluviare activ. V. Forcell.
[4213,6]  Alla p. {4211}. E cod. 224. col. 708. ἐδίδου τοῖς ὁρῶσιν ἐννοεῖν.
[4213,7]  Οἱ γὰρ πάλαι ῥήτορες ἱκανὸν αὐτοῖς ἐνόμιζον εὑρεῖν τε τὰ ἐνθυμήματα, καὶ τῇ φράσει περιττῶς ἀπαγγεῖλα * (phrasi eximia). ἐσπoύδαζον γὰρ τὸ ὅλον περί τε τὴν λέξιν καὶ τòν ταύτης κόσμον· πρῶτον μὲν ὅπως εἴη σημαντικὴ καὶ εὐπρεπής * (significativa et venusta), εἶτα καὶ ἐναρμόνιoς ἡ τoύτων σύνϑεσις * (compositio). ἐν τoύτῳ γὰρ αὐτoῖς καὶ τὴν πρòς τoὺς ἰδιώτας διαϕορὰν ἐπὶ τὸ κρεῖττoν περιγίνεσϑαι * (ex hoc enim se praestituros vulgo loquentium). {Cecilio rettorico siciliano,} parlando di Antifonte, uno dei 10. Oratori Greci, ap. Phot. cod. 259. col. 1452. ed. gręc. lat.
[4214,1]   4214 Alla p. 4197. In inghilterra vi sono da qualche tempo scuole di pugilato (boxing), e vi vanno ad apprender l'arte, non già solo quelli che hanno intenzione di fare il mestier di boxer per guadagno, ma galantuomini d'ogni condizione {in gran numero,} per servirsene nell'uso della vita, la quale in quel paese offre assai spesso l'occasione di adoperar le pugna; e per difendersi dalle pugna degli altri.
[4214,2]  {Alla p. 4200.} Solevano portar le donne intorno al collo e alle maniche de' bottoncelli d'ariento indorato. * Franc. da Buti ap. la Crus. in Bottoncello.
[4214,3]  I francesi non hanno lingua poetica perchè hanno rigettata la lingua antica, perchè non sopportano l'antico nel verso niente più che nella prosa: e senza l'antico non vi può esser lingua poetica. I Latini che ebbero pochissima antichità di lingua, perchè il progresso della loro letteratura fu rapidissimo, e che rigettarono, ad eccezione di pochissime {e piccolissime} parti conservate nel verso, quella poca antichità che avevano, non ebbero lingua poetica propriamente, nè avrebbero avuto dicitura e stile poetico se non avessero usato nella poesia costruzioni ardite, e nuovi significati e metafore di parole, che i francesi non sopportano nella loro. {#(1) Notisi quindi che presso i latini ciascun poeta era artefice della sua lingua poetica; la lingua poetica dei latini era opera individuale del poeta, e se il poeta non se la facea, non l'aveva: dove in italiano e in greco ella era cosa universale, e il poeta l'avea già prima di porsi a comporre. E da ciò forse può nascere l'abuso e la soverchia copia del verseggiare e dei verseggiatori ec. ec.} Del resto l'avere i latini e i francesi a differenza dei greci e degl'italiani, rigettata ne' loro buoni {e perfetti} secoli l'antichità della lingua, venne, fra l'altre cose, dal non aver essi avuto nelle loro lingue antiche scrittori veramente sommi, a differenza dei greci, che ebbero Omero, Esiodo, Archiloco, Ippocrate, Erodoto ec. e degl'italiani, ch'ebbero Dante, Petrarca, Boccaccio, insomma {(come i greci)} la letteratura già stabilita, {fissata} e formata prima della lingua e della maturità della civilizzazione. (Bolog. 12. Ott. 1826.).