Frequentativi o diminutivi ec. francesi.
French frequentatives or diminutives, etc.
1456,1 3182,1 3477,3 3514,2 3907,4 3955,2 3980,1 3984,4.5 3993,5 3996,5.6 4005,2 4014,4.7 4008,6 4019,1 4021,4 4030,1.8 4034,4 4037,3 4041,2.3.5 4046,8 4050,8 4051,1 4053,5 4072,1 4089,3 4108,1 4113,5 4117,4 4145,3 4146,1.5 4148,2.4.9.12 4165,11 4172,5 4173,1 4182,3 4188,4 4191,2 4237,6 4257,4.8 4272,3 4273,3 4276,1 4282,7 4287,5[1456,1]
Frissonner ec. ϕρύττω o ϕρύσσω ec. (5. Agosto.
1821.).
[3182,1]
Trembler, temblar sono verbi
diminutivi, cioè fatti da un tremulare, il quale è da
tremere, come misculare
(onde mesler, cioè mêler,
mezclar, mescolare, meschiare, mischiare) da miscere, secondo che ho notato altrove pp.
2280-81
pp.
2385-86. Ma essi verbi trembler e temblar hanno il senso del positivo tremere che nel franc. e nello spagn. non si trova.
Noi abbiamo e tremare e tremolare, quello positivo, e questo, così di forma come di
significazione, diminutivo. Diciamo anche tremulare, o
piuttosto lo dicevano i nostri antichi, più alla latina, benchè questo verbo nel
buon latino non si trovi. Trovasi però nel
3183 basso
latino: v. il
Glossar.
Cang. Gli
spagnoli dicono pure tremolar
(Solìs
Hist. de Mexico, l. 1.
capit. 7. princip.), ma attivamente per agitare, dimenare, sventolare (come tremolar
unas
vanderas
nel cit. luogo del Solìs), alla qual
significazione par che appartenga l'ult. esempio del Gloss.
Cang. in Tremulare. (17. Agos. 1823.
Domenica.)
{Il Franciosini scrive tremular, lo chiama
vocabolo barbaro, e lo spiega tremare.}
[3477,3]
Frissont, frissonner, - brivido - ϕρίσσω. (20. Sett. 1823.)
[3514,2]
Alla p. 2984.
Vieil da veculus come
oeil da oculus, oreille da auricula o aurecula (corrottamente) ec. vermeil, vermiglio, vermejo da vermiculus o vermeculus ec. Sommeil è certamente un somniculus diminutivo, preso in senso positivo, come
somme da somnus. Resta
però il senso diminutivo
3515 a sommeiller che vien da somniculare come il
nostro sonnecchiare, e che serve a confermar la
derivazione di sommeil da somniculus. Appareil; apparecchio, apparecchiare, {sparecchio ec.}; aparejo, aparejar dimostrano
un diminutivo positivato appariculare per apparare, (come misculare
per miscere, di cui altrove pp. 2280-81
pp.
2385-86
p.
3182), appariculus per apparatus; voci ignote nel buon latino, ma comuni alle tre lingue
figlie. V. Glossar. ec. (25. Sett. 1823.). {
Parecchi, pareil, onde
appareiller, sono da pariculus ec. V. Gloss. ec. parejo
(cioè par) parejura ec.
Pelleja, pellejo,
pellico; pelliccia;
pelisse; spag. moderno pellìz, da pellicula ec. Lo spagn. ha
anche il positivo, piel. Semilla. Soleil. Ouaille da ovicula ec, come oveja spagn.}
[3907,4] Bisogna notare che i diminutivi positivati (verbi o
nomi {+ec.}) da me raccolti non
sieno di senso neanche frequentativo, nè disprezzativo, nè vezzeggiativo, nè
simile, {eccetto se tale non fosse anche} quello del
positivo, al quale esso deve insomma essere totalmente conforme. Misculare (a proposito di cui ho preso a discorrere
de' diminutivi
3908 positivati pp. 2280-83 ) a principio ebbe forse un
senso frequentativo, che poi perdè, restandogli quello del positivo. E così gli
altri, ciascuno de' quali (nomi o verbi) in origine dovettero in qualunque modo
differire nel senso dai positivi. Del resto i verbi in ulare ec. propriamente sono diminutivi e perciò spettano al mio
discorso. Hanno però talora un senso simile al frequentativo (come tanti verbi
italiani altrove da me notati pp. 1115-17
pp.
1240-42
p.
3764), ma non perciò si possono men giustamente porre fra' diminutivi,
giacchè solo dalla diminuzione ricevono quel tal potere di significar la
frequenza ec. il qual significato è {come} una specie
de' significati diminutivi ec. (26. Nov. 1823.)
[3955,2] Da chaudron
{#1. (caldaio)} diminutivo di chaudière
{+(calderone),}
chaudronnier in senso positivo cioè calderaio. Infiniti sono e in latino e massime nel
latino basso e nelle lingue figlie i derivati {+e di questo e d'altri molti generi, e sorte di
significati ec. V. p. 4006.} ec. che avendo un
senso positivo, e corrispondente a quello del positivo da cui hanno origine,
sono però fatti da un diminutivo (usitato o no, {#2. ed anche semplicemente supposto}) di esso
positivo, sia ch'essa[esso] diminutivo abbia un
uso positivato, o no, ec. e che tali voci derivino dal latino, o no, ec. {Vedi la pag. 3963. lin. 18
3980. lin 3. 4.} Forse la
ragione di tali derivativi che in senso positivo sono formati da' diminutivi, si
è che essi e fors'anche i diminutivi da cui derivano, hanno un senso
frequentativo o cosa simile. {purulentus,
purulentia ec, esculentus, virulentus, vinolentus {#(1.) v. la pag. 3968-9. 3992.} temulentus ec. nidulor. {#(2) se non è freq. o frequen. - dimin.}}
Infatti la diminuzione in senso di frequentazione assolutamente e unicamente,
ovvero in compagnia di questo senso, è comunissima nel latino nell'italiano ec.
come altrove in più luoghi. E molti assoluti frequentativi (verbi o nomi ec.)
non sono che per la forma diminutiva che hanno, e questa si è la sola che in
essi indica la frequenza ec. sia che i positivi {+di senso o di forma o d'ambedue ec.} si trovino
ed usino, o no, neanche vi possano essere, come spesso accade in italiano, ec.
p. e. balbettare non ha nè potrebbe
3956 avere balbare, al quale però
equivarrebbe ec. (8. Dec. Festa dell'immacolata Concezione di Maria.
1823.).
[3980,1]
Genou sembra esser da genu,
come altrove pp. 3617-18. Ma agenouiller è da un genouille diminutivo.
{#1. diminutivo non in francese ma
fatto da una forma diminut. latina. Vedi però la p. 3991. capoverso 1. e 3985. princip.} Vedi la pag. 3955. Trovo nel D.
Quijote
finojo per ginocchio, voce che mi par quivi
affettatamente antiquata, come molte altre, per contraffare il linguaggio degli
antichi libri di Cavalleria, ed è posta in bocca di Sancho. In ogni modo mostra che
anche l'antico spagnuolo (se già non prese questa voce dall'italiano) usava il
diminutivo di genu nel senso positivo e in vece del
positivo latino. Sta la detta voce nella Parte 1.
del D. Quijote, lib. 4. cap. 31. p. 343.
edizione d'Amberes 1697. t.
1. (14. Dec. 1823.). {{V. p.
3983.}}
[3993,5]
Alla p. 3969.
fine. La diminuzione però in olo breve, nei
nomi, non par propria dell'italiano. Pur se ne trovano assai esempi di voci che
non possono esser latine, o non v'è ragione per credere che lo siano. Zufolo, {cicciolo, sdrucciolo,}
gomitolo, ec. ec. Ne' verbi poi essa diminuzione è
assolutamente italiana. (Dico diminuzione, che ora è in senso diminutivo ora
frequentativo ec.) Sventolare che fa io svéntolo, tu
svéntoli ec. Anzi tutti i nostri diminutivi o
frequentativi ec. in olare, mi par che sieno in ol breve. Del resto mi pare che anche in francese la
desinenza in ol
3994
ole, oler ec. sia non di
rado diminutiva o frequentativa o disprezzativa ec. Prestolet (pretazzuolo) da prestre. Babiole ec. (20. Dec. 1823.). {{V. qui sotto.}}
[4005,2] Verbi diminutivi positivati. Ringhiare cioè ringulare da ringere. V. i franc. e spagn. (27. Dec.
1823.). Avvinchiare, avvinghiare, e molti altri simili verbi italiani in ghiare e chiare, iare ec. sono assoluti diminutivi ({quasi tutti e} per lo più o {tutti e} sempre
positivati), e diminutivi non in italiano ma in latino donde mostrano
assolutamente esser venuti, cioè da de' rispettivi verbi in ulare, noti o ignoti. Così molti verbi spagn. in jar, franc. in iller, ec. Così anche nomi e
altre voci ec. (27. Dec. 1823.). - {
Succhiare, succiare (sugo is, suggere, sucer ec.) Morchia (noi
marchigiani morca) - amurca.} Possono però tali verbi ec. esser fatti anche da
nomi o latini o italiani ec. noti o ignoti, come p. e. ringhiare da ringhio (nome usato), il quale
quando anche fosse da un ringulus, questo non sarebbe
diminutivo, o da nomi che essendo diminutivi in latino, in ulus, non lo sieno in italiano ec. (27. Dec. 1823. Festa di San Giovanni
Apostolo ed Evangelista.). Tali sono i verbi rugghiare e mugghiare, {#1. mugliare,
{#(1.) Veggasi la p. 4014. capoverso 4.}
mugolare, mugiolare, muggiolare coi derivati ec. di questi e di mugghiare, rugghiare
ec.}, del quale però mi ricordo aver parlato altrove p.
1241 e veggasi il detto quivi. (28. Dec. giorno degl'Innocenti.
1823.). {{Veggasi la pag. 4008.
capoversi 4. e ultimo [p.
4008,6]}}
[4008,6] Quel che altrove si è detto in più luoghi pp. 980-81
pp.
2281-84
p.
2984
pp. 3514-15
p.
3886
p.
3996, cangiarsi nell'italiano regolarmente il cul de' latini in chi, dicasi pur del gul in ghi ec. V. la pag. 4005. capoverso 2. (6.
Gen. 1824. dì della S. Epifania). {{V. p.
4109.}}
[4019,1] Diminutivi positivati. Bouillon da bulla, bolla. (19. Gen. 1824.). Bouillonnement, bouillonner. Bulicare è corruzione di bollicare, dal quale abbiamo infatti bollicamento, e così bulicame
e[è] per bollicame che
non si trova, sia che queste voci vengano a dirittura da bolla come le suddette francesi, sia da bollire (che vien da bolla), come par voglia
la
crusca, che spiega bollicamento
per leggier bollimento (sarebbe dunque diminutivo), e
bulicare per bollire, di
cui sarebbe frequentativo o diminutivo o frequentativo - diminutivo. Bulicame però non ha che far con bollire, bensì con bolla. Eccetto pigliando
bollire, per far bolle senza
fervore: v. Bollire §. 4. e il Forcell. Pare però che bulicame
si dica propriamente delle acque bollenti benchè senza
fuoco. ec. (19. Gen. 1824.). Vedi la pag. 4004. capoverso 2. Moisson diminutivo positivato di messis.
(19. Gen. 1824.).
[4021,4]
Rinnovellare, innovellare,
renouveler, renovello,
lat. (v. gli spagn.) {ec.} diminutivi positivati; si
aggiungano al detto altrove p. 3751 di novellus ec. (22. Gen. 1824.).
[4034,4]
Bequeter (beccare) frequentativo o diminutivo. Gresset Ver - vert, Chant premier.
(20. Feb. 1824.). Feuilleter.
[4037,3]
Halo
as
avi
atum - halitans, alitare (verbo e sostantivo ossia infinito
sostantivato), haleter. V. gli Spagn. e il Gloss. ec. (29. Feb. 1824.).
[4046,8] I nostri nomi diminutivi o disprezzativi {ec.} in acchio
ecchio ec. e i verbi diminutivi o frequentativi o
disprezzativi ec. in acchiare
ecchiare ec. sono di una forma espressamente originata
dal latino, cioè dalla forma diminutiva o frequentativa
4047 ec. in culus e culare. Lo stesso dico de' nomi e verbi francesi diminutivi o
frequentativi o disprezzativi ec. in ail
aille
ailler
iller
{+
eiller (sommeiller)} ec. de' quali altrove pp. 2375-76
pp. 3514-15
p.
3991
p. 4005. E credo che anche lo spagn. in illo o illar ec. venga da essa forma latina
(come periglio
péril ec. da periculum, del
che in più luoghi p. 3515
p.
3557) più tosto che da quella in illus
illare ec. (15. Marzo. 1824.).
[4050,8] Della superiorità della lingua latina sulla greca
per certe parti e qualità, del che ho detto in proposito dei continuativi di cui
i greci mancano p. 1117
p. 2142
pp. 2784-86, cioè non ne hanno un genere determinato, si può dire lo
stesso
4051 rispetto agl'incoativi, di cui i greci non
hanno un genere e forma così determinata e assegnata come i latini, sebbene si
servono molto spesso, a significar l'incoazione, di verbi in ίζω fatti da quelli
che significano l'azione o passione positiva, o aggiungono a' temi in άω, έω ec.
il ζ, facendone άζω, έζω ec. Ma queste forme non sono così precisamente
determinate alla significazione incoativa, perchè infiniti verbi così formati ne
hanno tutt'altra, infiniti significano lo stesso che il primo tema (del che
altrove pp. 2825-26
pp.
3284. sgg., sebben forse in origine potranno avere avuto diverso
senso), infiniti non hanno altro tema, almen noto, e non significano cosa
incoativa ec. sia che questi e i sopraddetti abbiano perduta col tempo siffatta
significazione, e confusala ec. sia che mai non l'abbiano avuta, il che, di
moltissimi almeno, è certo, perchè molte volte la desinenza in ίζω o ζω è
frequentativa. Anche de' frequentativi determinati ec. mancano i greci, mentre
gli hanno non solo i latini ma gl'italiani (e moltissimi generi, come pure in
latino ve n'è più d'uno), i francesi ec. Mancano ancora de' {verbi} disprezzativi, vezzeggiativi ec. ec. che i latini e
gl'italiani ec. hanno, e più d'un genere. (21. Marzo. 1824.).
[4051,1] Molti di quelli che io chiamo diminutivi positivati,
si potranno chiamare in vece disprezzativi o vezzeggiativi o frequentativi ec.
positivati, sì verbi che nomi, sì sostantivi che aggettivi ec. Ma chiamarli
generalmente diminutivi non è da potersi riprendere, perchè tali sono
propriamente tutti, e la diminuzione è il mezzo con cui essi significano
disprezzo, vezzeggiamento ec. secondo che ella è applicata ed intesa. (21.
Marzo 1824.).
[4053,5]
Origliare, origliere da auricula. Nuova prova del cangiarsi spesso il cul de' latini in gli ital.
benchè per auricula noi diciamo orecchia, non oreglia, come i francesi.
(25. Marzo. dì della SS. Annunziata 1824.). {{Diciamo anche, ed oggi meglio, orecchiare.}}
Speculum - speglio antico e
poetico. (26. Marzo. 1824.).
[4072,1] Diminutivi positivati. Piscis - poisson. Notisi che de' diminutivi
positivati {delle lingue moderne} altri hanno la
diminuzione latina e questa o sonante diminuzione anche nelle lingue moderne o
no, altre la diminuzione moderna affatto e non latina (18. Aprile. Pasqua.
1824.) e questa talora è diminuzione in quella tal lingua, talora in
essa no, ma in altre moderne o in altra, sia sorella sia straniera, e sia che
quella tal parola si trovi veramente in quest'altra lingua o non vi si trovi
più, almeno con quella diminuzione. P. e. potrebb'essere che alcune voci
francesi in in ine ec. in cui questa desinenza è
additizia, perchè esse parole si trovano senza tal desinenza in latino o in
italiano ec. sieno originariamente diminutivi positivati presi dall'italiano,
quando
4073 bene in questo non si trovino più, almeno
colla diminuzione, nè positivata nè veramente diminutiva. (19. Aprile
1824.). {{Così dicasi de' verbi, ec.}}
[4089,3] Il diminuimento spagnuolo in ico
{ica} dee venire dal latino
iculus, icula, iculum, come ho detto altrove pp. 3514-15 di altre diminuzioni
spagnuole italiane francesi. (17. Maggio. 1824.).
[4108,1] Φρύσσω o ϕρύττω-frissonner. Notinsi in questo verbo due cose. La derivazione manifesta dal
greco, e la forma diminutiva o frequentativa. (30. Giugno. 1824.
Anniversario del mio Battesimo.)
[4113,5] Frequentativo. Tâter - tâtonner coi derivati. (20. Lugl.
1824.).
[4117,4] Verbo diminutivo o frequentativo. Trembloter. (17. Agos. 1824.).
[4145,3]
Mordiller. Mordre
légèrment[légèrement] et
fréquemment; faire un grand nombre de
petites morsures.
*
Pougens
Archéologie française art. mordiller,
Paris 1821-5. tom. 2. p. 29. Antica voce
francese, adoperata anche da Scarron e
dalla Sévigné, e inserita anche nel
Dizionario dell'Accademia francese nell'edizione del
1798.
[4165,11] Χείριστος δ᾽ ὁ μεγίστην ἐξουσίαν λαβών.
[4172,5]
Entortiller. Naziller. Bouillir - bouillonner.
[4173,1]
Piaggia, spiaggia,
diminutivi positivati di plaga, da plagula, come nebbia da nebula, ec. ec.
[4182,3] Oreglia, origliare, origliere, per orecchia,
orecchiare, orecchiere.
[4188,4] Lampare - lampeggiare. Volgere - voltare -
volteggiare, voltiger.
[4191,2]
Tacheté, Marqueté. {Déchiqueter.}
[4237,6]
Zocco - zoccolo. Fagus - fagulus (v. Forcell.
Gloss. ec.) - faggio.
[4272,3]
Fouiller probabilmente è da fodere, e quindi fratello di fodicare.
[4273,3]
Tricae - tracasserie, tracasser, tracassier
ec.
[4276,1]
To pant inglese - panteler
francese.
[4282,7] Amouracher, s'amouracher. Flamboyer.
[4287,5]
Béqueter. Nutrire, nodrire - nutricare
nodricare. V. Forc.
Frigere - fricasser.
Related Themes
Frequentativi e diminutivi ec. latini. (1827) (16)
Frequentativi, diminutivi ec. italiani. (1827) (15)
Diminutivi usati come positivi. (1827) (10)
Volgare latino. (pnr) (3)
Continuativi latini. (1827) (1)
Incoativi latini (verbi). (1827) (1)