29. Giugno 1821.
[1240,1] Una delle principali, vere, ed insite cagioni della
vera e propria ricchezza e varietà della lingua italiana, è la sua immensa
facoltà dei derivati, che mette a larghissimo frutto le sue radici. Osserviamo
solamente le diverse formazioni che dalle sue radici ella può fare de' verbi
frequentativi o diminutivi. Colla desinenza in eggiare
come da schiaffo,
1241 da vezzo, da arma, {da poeta, o poetare, da
verso,}
schiaffeggiare, vezzeggiare,
armeggiare, {poeteggiare,
verseggiare;}
{+(e così da
vano o vanare,
vaneggiare, e pargoleggiare, e spalleggiare ec. e
da favore, come favorare, e favorire, così favoreggiare,)} in icciare come da arso
arsicciare; in icchiare,
come da canto
canticchiare; in ellare come
da salto
saltellare; in erellare,
come pur da salto
salterellare, e da canto
canterellare; in olare, come
da spruzzo
spruzzolare, {da vòlto
voltolare, da rotare, rinfocare,
rotolare, rinfocolare, da giuocare, giuocolare, da muggire o mugghiare, mugolare, muggiolare, mugiolare;} in
igginare, come da piovere
piovvigginare; in uzzare,
come da taglio
tagliuzzare; in acchiare
come da foro
foracchiare; in ecchiare,
come da morso, roso, sonno, morsecchiare, rosecchiare, sonnecchiare;
{+(e così punzecchiare che anche si dice punzellare); in azzare come da scorrere
scorrazzare, da volare
svolazzare;}
{+in
eare come da ruota o rotare
roteare (che la Crusca chiama V. A. non so
perchè) alla spagnuola rodear, blanquear cioè biancheggiare e imbiancare
ec.;} in ucchiare, come da bacio
baciucchiare; {in onzare come da ballo
ballonzare;} ed in altri modi ancora, che
neppur qui finisce il novero, {+senza
contare i sopraffrequentativi, o sopraddiminutivi, come ballonzolare, sminuzzolare ec. ec.
ovvero diminutivi de' frequentativi o viceversa.} E queste, e le altre
formazioni sono di significato certo, determinato, riconosciuto, convenuto e
costante, in modo che vedendo una tal formazione, e conoscendo il significato
della voce originaria, s'intende subito la modificazione che detta parola
formata esprime, dell'idea espressa dalla parola {materna.} La pazza idea per tanto (ch'è l'ultimo eccesso della
pedanteria) di voler proibire la formazione di nuovi derivati, è lo stesso che
seccare una delle principali e più proprie ed innate sorgenti della ricchezza di
nostra lingua. V.
1242 in questo proposito p. 1116-17. Io non dubito (e
l'esempio portato lo conferma) che nella immensità e varietà della facoltà certa
{stabile} e definita ch'ella ha dei derivati, {e nell'uso che ne sa fare, e ne ha fatto,} la lingua
nostra non vinca la latina, e la stessa greca. {+Alla quale però si rassomiglia assai anche per questa
moltiplicità di forme nelle derivazioni che hanno un medesimo o simile
significato, a differenza della latina, non già povera, ma più regolata e
con più certezza circoscritta in ciò, come nel resto. V. la p. 1134. fine.}
(29. Giugno 1821.). {+Queste
sono le vere cagioni e fonti per cui (se non le chiuderemo) la nostra lingua
resterà sempre superiore in ricchezza alle moderne, malgrado i nuovi
vocaboli ec. particolari, ch'elle vanno tuttogiorno acquistando.}
{{V. p. 1292. capoverso
1.}}