Diminutivi usati come positivi.
Positivized diminutives.
Vedi polizzine a parte, intitolate Diminutivi positivati. See separate slips entitled Positivized diminutives. 980,2 1504,1? 2280,1 2286-7 2663,5 2864,1 3040,2 3312,2 3477,3 3514,2 3515,1 3516,1 3557,2 3617,5 3621,2? 3636,1 3684,2 3687,1 3694,2 3742,1 3751,1 3756,2 3811,2 3816,3 3821,1 3825,1 3834,2 3843,1 3844,1 3852,3 3863,1 3875,1 3886,1 3893,4 3894,3 3896,2 3902,2 3907,2.4 3909,1 3937,2 3941,2 3955,2 3963,1 3967,2 3968,1.2.3 3975,1.2 3978,3 3980,1 3987,3 3989,3 3990,3 3992,4 3993,2.3.4.5 3995,1.2 3996,1.2.5.6 3997,2 3998,1.2 4000,2 4002,2.3 4004,1.2.5 4005,1.3 e marg. 4006,5.6 4007,1.2.3.6 4008,2.6 4009,1.3 4010,4 4011,1 4012,3 4013,6 4014,4.7 4016,4 4017,5 4019,1.3 4020,4.5 4021,2.4 4022,6 4024,1 4026,3 4029,5 4030,2.8.9 4034,3.5 4035,1 4036,7 4040,2.4.5 4041,2.3.5.6 4044,1 4046,8 4047,2 4048,4 4049,1 4050,1 4051,1 4052,2.3 4053,1.4.5 4054,3.5 4055,3 4061,2.5 4068,6 4072,1 4073,3 4078,1 4082,1.8 4088,7 4089,3 4093,2 4095,1.5 4101,3 4110,5 4111,2.4 4112,3.6 4113,4.6 4114,1.2.6.10 4116,6 4117,3 4119,11 4120,10.18.19 4121,2.8.12 4122,7.16.1918 4123,2.10.11 4124,3.7.8 4125,2.5.11.12 4126,8 4127,6 4133,1 4134,3 4135,1 4136,2 4139,2.7 4140,1.6 4144,1.2 4146,2.4.9 4147,5 4148,2.3.5.10 4149,3.4.5 4150,1.5.6.10 4151,3.5 4152,2.3 4154,8.10 4156,4 4157,6.7 4160,1.6 4162,9 4163,2 4164,12 4165,10.11 4166,1.8.15.16 4167,5? 4168,1 4169,3 4170,2.6.7.11.13 4172,4.11 4173,1.6.7 4178,1 4180,2 4182,3 4188,3.9 4190,2 4197,2 4201,7 4205,1 4210,5 4213,3 4227,1 4228,12 4237,6 4238,1 4239,3 4245,5.6 4246,9.14 4248,7 4251,2 4257,1.2.4.8.10 4259,3 4265,2 4268,5 4272,1 4273,3.4 4279,3 4281,2 4282,8 4283,5 4286,2 4293,3[980,2]
Basta che la voce Oco che significa
anch'essa occhio in russo,
*
(cioè oltre la voce Glass che significa lo stesso)
sia tanto simile all'oculus de' latini, onde dimostrare che
questa voce non è meno affine alla voce latina, che la parola occhio in italiano, non essendo oculus che il diminutivo della parola occus o occos
che significava {un}
occhio in greco antico, come lo attestano
Esichio ed Isidoro.
*
Luogo
citato qui sopra, p. 244.
principio.
{Occhio però
viene da oculus come da somniCULosus, sonnaCCHIoso, e
l'antico sonnoCCHIoso, da auricula, orecchia, da geniculum o genuculum, ginocchio (v. pag. 1181. marg.), da foeniculum, finocchio, da macula, macchia, da apicula
o apecula, pecchia,
da stipula, stoppia,
(bisogna notare che anche gli spagnuoli dicono ojo da oculus, come oreja, oveja da auricula, ovicula
ec.) da ungula, unghia ec.
v. p.
2375. (e la p. 2281. e
segg.).} Sì dunque la voce russa Oco derivata dal latino mediante la propagazione
981 della lingua latina nell'Illirico, avvenuta in bassi
tempi, (Hager, ivi, p. 244. verso il mezzo ec.
{+e Bibl. Italiana vol. 8. p. 208 rendendo conto
dell'opera dello stesso Hager:
Observations sur la ressemblance frappante que l'on
découvre entre la langue des Russes et celle des
Romains. Milan. 1817. chez Stella, en 4.o.
gr. dove l'autore dimostra questa propagazione})
essendo la lingua russa figlia dell'illirica (ivi); sì ancora la voce ojo spagnuola {(che si pronunzia
oco, aspirando il c
all'uso spagnuolo)} dimostrano che quell'antichissima voce occus, benchè sparita dalle scritture latine, si
conservò nel latino volgare. (25. Aprile 1821.)

[1504,1] Ogni volta che si troverà citato in questi fogli il
Du
Cange, Glossario
latino-barbaro, si avverta che nella mia edizione, non è tutto
del Du Cange. Vi sono parecchie giunte
e correzioni de' Monaci
Maurini editori, contrassegnate nei modi che si specificano nella loro
prefazione p. 8. dopo il mezzo. (15. Agosto, dì dell'Assunzione di Maria Santissima.
1821.).
[2280,1] L'italiano mescolare, il
francese mêler, anticamente mesler, lo spagnolo mezclar derivano
evidentemente da un latino misculare o misculari, il quale è tanto ben formato da miscere (da cui abbiamo pur mescere) quanto joculari da jocari, speculari da specere, {+gratulari da gratari,} ed altri molti. E questo misculari trovandosi in tre
diverse lingue figlie della latina, dovè per necessità trovarsi in quella fonte
da cui tutte tre (ciascuna indipendentemente dall'altra) derivarono, cioè nel
volgare latino. Massimamente che le dette voci sono proprissime ciascuna della
sua lingua, fino da' principii di questa. V. il Forcell. il
Glossar. ec. che non ho consultati. Aggiungete che il francese
e lo spagnolo non hanno altro verbo che risponda a miscere, onde si vede che misculare prevalse
nell'uso volgare latino come infatti prevale
2281 nel
med.[medesimo] uso volgare, il mescolare italiano al mescere. {+Similmente prevale (e
questo è veramente il più volgare), prevale dico il mischiare, e questo è in anima e in corpo il misculare, o misculari latino, cambiato per proprietà di nostra pronunzia
il cul, in chi, del
che v. p. 980. marg.
Diciamo anche meschiare, ma è meno usuale, e
l'adoprarlo non è senza qualche affettazione o d'eleganza o d'altro.
V. il Gloss.
se ha nulla, e p.
2385.}
[2663,5] Anticamente i latini dicevano maxilla
axilla
*
etc. (Cic.
Orator, n. 155.) indi fecero mala, ala ec. Or noi conserviamo l'antico: mascella, ascella, tassello. Dicevano anche siet per sit
(v. ib.
num. 159); or
2664 quello e non questo si
dovette {sempre} conservare nell'uso del popolo, come
apparisce da sia, soit, sea. (10. Gen. 1823.). {{Notisi il nostro uso simile, di
aggiungere un'e alle vocali accentate: virtue, fue
ec.}}
[2864,1] Diminutivi che nelle lingue figlie della latina sono
passati in luogo dei positivi latini, del che ho ragionato altrove pp.
980-81
pp. 2281-83
pp. 2286-88 , sia che
questi positivi non esistano più in esse lingue, sia che questi diminutivi sieno
fatti loro sinonimi. Fratello, sorella, figliuolo
ital. orilla da ora, cioè
estremità, spagn. V. il Glossar.
il Forcell. e i Diz. spagn. quanto
alle tre suddette voci italiane. (30. Giugno. 1823.). {+orecchia, oreja,
oreille da auricula; pecchia, aveja, abeille da apicula o apecula, come vulpecula.
flagellum s'usava anche nell'antico latino pel
suo positivo flagrum; siccome ora flagello, fléau; e flagrũ è perduto. scalpello e scalpro.}
{{V. p. 2974. 3001.
3040.
3264.}}
[3040,2]
Alla p. 2864.
Avolo, abuelo, ayeul da avulus. Noi abbiamo
anche il positivo avo. (26. Luglio. 1823.). {{V. p.
3054.
3063.}}
[3312,2]
Patulus sembra un diminutivo di patus, andato in piena dimenticanza, restando in sua vece il detto
diminutivo. - A quello che altrove ho detto pp. 3054-55 di fabula e fabella, se ambo
sieno diminutivi, o quello positivo, questo diminutivo, aggiungi l'esempio di
baculum e baculus
positivi, bacillum diminutivo. E vedi il luogo di S.
Isidoro appo il Forcellini in Bacillum
3313 fine.
(31. Agosto 1823.).
[3477,3]
Frissont, frissonner, - brivido - ϕρίσσω. (20. Sett. 1823.)
[3514,2]
Alla p. 2984.
Vieil da veculus come
oeil da oculus, oreille da auricula o aurecula (corrottamente) ec. vermeil, vermiglio, vermejo da vermiculus o vermeculus ec. Sommeil è certamente un somniculus diminutivo, preso in senso positivo, come
somme da somnus. Resta
però il senso diminutivo
3515 a sommeiller che vien da somniculare come il
nostro sonnecchiare, e che serve a confermar la
derivazione di sommeil da somniculus. Appareil; apparecchio, apparecchiare, {sparecchio ec.}; aparejo, aparejar dimostrano
un diminutivo positivato appariculare per apparare, (come misculare
per miscere, di cui altrove pp. 2280-81
pp.
2385-86
p.
3182), appariculus per apparatus; voci ignote nel buon latino, ma comuni alle tre lingue
figlie. V. Glossar. ec. (25. Sett. 1823.).
{
Parecchi, pareil, onde
appareiller, sono da pariculus ec. V. Gloss. ec. parejo
(cioè par) parejura ec.
Pelleja, pellejo,
pellico; pelliccia;
pelisse; spag. moderno pellìz, da pellicula ec. Lo spagn. ha
anche il positivo, piel. Semilla. Soleil. Ouaille da ovicula ec, come oveja spagn.}

[3515,1] A quello che altrove ho detto pp. 980-81
p.
2358 di occhio e di ojo
{formati regolarmente} da oculus, non da ocus, come potrebbe parere,
aggiungasi che anche œil viene manifestamente da oculus (v. la pag. qui dietro [p. 3514,2]), e
non potrebbe venire da ocus. Aggiungi ancora a quello
che ho detto in tal proposito, che da somniculosus
abbiam fatto oltre sonnacchioso e sonnocchioso, anche sonnoglioso e sonniglioso, mutato il cul
in gli, come in vermiglio da
vermiculus, di cui v. pur la pag. antecedente [p.
3514,2], {+e in periglio da periculum, e
in coniglio (conejo) da
cuniculus. Quindi i diminutivi spagn. in illo, da iculus.}
(25. Sett. 1823.). {{Abbiamo anche sonnoloso.}}
[3516,1]
3516
Axilla era voce antiquata fin dal tempo di Cicerone, e sostituitavi ala
(v. Forc. in Axilla, in X ec.). Antiquata nel parlare e nello
scrivere colto. Ora il volgo conservolla sempre, tanto che la trasmise a noi, i
quali usiamo ancora volgarmente e tuttodì questa voce latina che al tempo di
Cic. era già disusata. Ascella, aisselle. Così dite
di maxilla, (mascella, mexilla), che pur si trova usata da scrittori
posteriori, ma ciò dovette esser con poca eleganza. Ala e mala che al tempo di Cic. in questi significati erano più
recenti e più usate di quell'altre, oggi, restando queste, sono esse affatto
perdute in tali significazioni. (25. Sett. 1823.). {{Al contrario palus è rimasto, paxillus perduto; velum
è rimasto, vixillum non è per noi che voce poetica
ec. (25. Sett. 1823.).}}
[3557,2]
Alla p. 2984.
Anche il nostro vieto è il positivo vetus. E la doppia terminazione francese vieil
vieux, forse non ha altra origine che l'esser questi
{originalmente} due nomi diversi, l'uno positivo,
l'altro diminitivo[diminutivo.] Ai diminutivi
latini usati positivamente nello stesso fior della latinità, aggiungi oculus, e vedi quello che altrove ne ho detto pp.
980-81 in proposito della voce russa oco,
citando l'Hager. (30. Sett.
1823.).
{Noi ancora diciamo
veglio, vegliardo
ec. voci antiche, ora poetiche, o da vieil, e
d'origine provenzale ec. o da veculus
dirittamente, come periglio da periculum del che vedi la pag. 3515. fine e marg.}

[3617,5] A proposito del diminutivo ginocchio a noi rimasto pel positivo, del che altrove p.
2282. Genou è il positivo genu. Ma agenouiller viene
dal diminutivo
3618
genuculum o ec. non altrimenti che inginocchiare.
{Il Gloss. ha anche l'espresso ginochium.}

[3621,2] Participii in us di verbi
neutri in senso neutro. V. Forcell. in Desitus confrontando quegli esempi col quarto esempio di Desino appresso il medesimo Forcellini.
(7. Ott. 1823.).
[3636,1] L'uso de' diminutivi positivati {(sì verbi che nomi ec.)} o che i positivi non s'usino o non esistano
ec., o che s'usino collo stesso valore o equivalente, è comune alle nostre
lingue anche in vocaboli che non derivano dal latino, {+donde ch'egli abbiano origine. V. p. 3946.
3998..} Come in francese
{fardeau (it. fardello), marteau, martel (martello, martillo), roseau,}
berceau, tonneau ec. ec.
diminutivi per forma, sono tutti positivi di significato.
{fromba e frombola coi derivati dell'uno e dell'altro. {+Puoi ved. la p. 3968-9.
3992. capoverso 1.
3993. capov. ult.; 3994. fin.
4000. fin. - 4001.
4003.} paquet
empaqueter ec. Noi volgarmente pacco e pacchetto. v. l'Alberti e gli spagnuoli.}
{fourreau
diminutivo di un fourre, onde fourrer, che rispondesse al nostro fodero o fodera. Infatti in spagn. si ha
aforro onde aforrar ec. come noi da
fodera, foderare.
L'aggiunta dell'a nel principio delle voci è
usitata assai in spagn. come in italiano (Monti
Propos. in ascendere).
Sicchè aforro è fourre.
V. {+p. 3852.}} A proposito di berceau, anche noi diciamo positivamente culla, ch'è altresì diminutivo, fatto da cuna (che noi pure abbiamo), o ch'e' sia corruzione
moderna di cunula (che si trova in Prudenzio), o ch'e' sia forma antica latina,
diminutiva anch'essa, e contratta da cunula, o
indipendente da questo. Vedi il Forcellini in trulla diminutivo di trua.
(9. Ott. 1823.). {{V. p. 3897. 3993.}}


[3684,2]
Mêler ant. mesler, secondo
che ho detto altrove p. 2280
p.
3182, è da misculare o mesculare, come mâle, ant. masle, da masculus.
(14. Ott. 1823.).
[3687,1]
Sella è certamente un diminutivo positivato di sedes (o di sedia, di cui
altrove p. 3350), come tra noi seggiola e seggetta sono diminutivi
positivati di seggia, corruzione di sedia, {+che
parimente abbiamo, cioè seggia e sedia, siège ec.}
Gli spagn. silla, pur diminutivo positivato. Sella it. selle franc. in
uno de' significati del lat. sella. Gli spagn. anche
qui silla. Sella per sedia, sede, è di Dante. Sella in
senso lordo, v. la Crusca. Sella
{lat.} è diminutivo come trulla e simili. Diminutivo del diminutivo, sellula. Quindi sellularius, il cui senso si
può dir positivo. Così bene spesso formula lat. formola ec. per forma.
(14. Ott. 1823.).
[3694,2]
Aiguille, aguglia, aguja, guglia (co' lor derivati
ec.) diminutivo sovente positivato, dal lat. aculeus
altresì diminutivo come equuleus. Anche il greco
ὀβελίσκος quando significa guglia è un diminutivo
positivato. ᾽Οβελίσκος e aguglia o guglia, aiguille, aguja, suonano cose simili tra loro anche nel senso
proprio. (15. Ott. 1823.).
[3742,1]
3742
Mutolo, quasi mutulus, per
muto; diminutivo positivato, restando anche il
positivo. Quindi ammutolire ec. per ammutire ec. che pur si ha. (20. Ott.
1823.).
[3751,1] Diminutivi positivati. Novello, nouveau, Novella, rinnovellare ec. ec. V. il Forc. in Novellus
(quasi iuvenculus) e {i}
derivati sopra e sotto la detta voce: gli spagnuoli ec. (22. Ott.
1823.).
[3756,2] Verbo diminutivo in senso positivo. Nidulor per nidor aris (che
non esiste) da nidulus per nidus. Noi abbiamo annidare ec. (22.
Ott. 1823.).
[3811,2] Diminutivi positivati. Cornacchia (poet. cornice), {corneja,}
corneille, per lo positivo cornix. Cornicula è di Orazio. V. Forcell. in Corniculans e corniculatus da corniculum diminutivo di cornu, e la Crusca in cornicolare, cornicolato, corniculato ec.
{Fuseau. Figliuolo (filiolus), figliuolanza ec. Al detto altrove di scabellum, sgabello ec.
aggiungi il franc. escabeau ed escabelle.} A quel che si è detto altrove
p.
2864 di flagellum aggiungi il verbo da lui
fatto, cioè flagello as, mentre da flagrum non si disse flagrare. Vero è che flagrum si crede anzi
derivato da flagrare ardere ec. Da flabellum
flabellare, ma non da flabrum
flabrare, il qual verbo, seppur esiste, è in altro
senso ec. (31. Ott. 1823.).

[3816,3] Diminutivi positivati. Libella (it. livella, livello, franc. niveau, spagn. se non erro,
nivel; livellare ec.,
niveler ec., ec.) per libra che pur si dice nello stesso significato. V. Forcellini.
Circulus (circulo as, circularis ec. ec.) per circus, voce antiquata ec. (benchè pur si trova) se non nel senso
dell'anfiteatro romano ec. ec. V. Forc.
(2 Nov. 1823.).
[3821,1]
3821 Diminutivi positivati. Orbiculatus, orbiculatim, reticulatus, vermiculatus
ec. (3. Nov. 1823.)
{se già non sono frequentativi di significato come altrove
generalmente ho avvertito pp. 1240-42.}
[3825,1] Non solamente in italiano e in francese ec. (come in
châtelet) si diminuiscono i diminutivi positivati,
come ho detto altrove p. 3636, venuti dal latino o no, positivati nel latino
o nelle lingue moderne ne ec.; ma eziandio nel latino medesimo, come flabellulum, s'è vera voce, e credo altre parecchie
{#1. Sellula. Asellulus..} Del
resto anche i diminutivi non positivati si tornano a diminuire talvolta in
latino come in italiano ec. s'io non m'inganno. Puella, benchè sia voce esprimente una cosa piccola e da vezzeggiare ec.
pur è un diminutivo positivato {in quanto} restò solo
in uso in vece dell'antiquato {{suo positivo}}
puera, di cui v.
Forcell. E puella si diminuisce in puellula. (4. Nov. 1823.).
[3834,2] Diminutivi positivati. Rameau
{#1. Anche tra noi ramoscello ec. molte volte è positivato, massime nel dir
moderno.}
Taureau. (5. Nov. 1823.).
[3843,1] Diminutivi positivati. Mamilla o mammilla diminut. di mamma (mammella ec.). Papilla diminutivo di papula, come fabella di fabula e simili, del che altrove; pp. 3054-55
p.
3061
p.
3312
{#1. V. la p. seg. [p.
3844,1]} e diminutivo in illa,
come mammilla che il Forc.
chiama diminut. a mamma, atq.
idem saepe significans (scil. idem ac mamma).
(6. Nov. 1823.).
[3844,1] A quello che altrove ho detto pp. 3054-55
pp.
3062-63 di asinus - asellus, fabula - fabella, populus - popellus ec. aggiungi pagina - pagella, {#2.
Aggiungi ancora il detto a pag.
3875. dimostrante che moltissimi nomi latini in ulus, culus ec. non sono
diminuitivi neppur per origine e regola di formazione.} E nóta il
nostro diminutivo positivato favella, favellare ec. {#1. (V. la pag. 3896.)}
de' quali verbi altrove ad altro proposito.
{Poculum - pocillum, Papula - papilla, Geminus - gemellus, Tabula - tabella, Femina - femella, Baculum o us - bacillum o us. Pulvinus - pulvillus.}
Catulus - catellus. Anellus (anello ec.) è
diminutivo di anulus (il quale ancora è forse
diminutivo di annus, ma di senso diverso dal suo
posit. onde non ha che fare col nostro discorso de' diminutivi positivati).
Sicchè il nostro anello ec. (e v. il Gloss.) è un diminutivo positivato. {#3. Veggasi la pag. 3901. capoverso 2.o e il luogo a cui esso
capoverso si riferisce [p. 3753. marg.].}
(7. Nov. 1823.).

[3852,3] Diminutivi positivati. Ladrillo (diminutivo ladrillejo) con tutti i
suoi derivati da later, quasi latericulus, o laterculus. E v. appunto il Forc. circa l'uso positivato di laterculus.
(10. Nov. 1823.).
[3863,1] A quello che altrove ho detto p. 3687 del latino
diminutivo positivato sella, aggiungi il francese selle, col suo diminutivo sellette, ec. e v. gli spagnuoli ec. (11. Nov.
1823.).
[3875,1] Ho detto altrove p. 3312 che patulus sembra diminutivo positivato di un patus. Male. Non tutti i nomi in ulus, nè tutti i verbi in ulare sono
diminutivi {neppur per origine e regola di formazione}:
p. e. iaculum da iacio, speculum e specula da specio, vehiculum, curriculum, adminiculum, amiculum da amicio, periculum da πειράω, iaculari, speculari, famulus, famulor ec., {+retinaculum, miraculum, obstaculum,
stimulus, stimulo,
stabulum, stabulo,
pabulum, poculum,
fabula, fabulor ec.
(v. la p. 3844.), crepitaculum, sustentaculum, baculum, baculus, osculum,
ec.}
Patulus è di questi, fatto a dirittura da pateo ec. (13. Nov. 1823.). {+Fors'anche oculus è di questi, contro il detto altrove pp. 980-81
p.
2281
p.
2358
p.
3557. V. Forc.
ec.}
[3886,1]
3886 Altrove osservo pp. 980-81
pp.
2281-83
pp.
2375-76
pp. 3514-15
p. 3557 che il cul de' latini si cangia
assai sovente nell'italiano in chi o cchi (o-cu-lus, o-cchi-o) o gli (pe-ri-cul-um, peri-gli-o), nello spagnuolo in i (o-cu-lus, oj-o) nel francese in ill o il o eil o eill
{+o ail o aill} ec. (péril,
abeille, vermeil, ouaille, o-cul-us, o-eil ec.). Nótisi che tali cangiamenti non sono certo
direttamente stati fatti da cul, ma da cl contratto nella volgar pronunzia latina, come si
vede anche non di rado nel latino illustre e scritto, massime appo i poeti; come
seclum, periclum ec.
(17. Nov. 1823.).
[3893,4] Diminutivi positivati. Gesticulor, {#1. Questo però, se
non viene da gesticulus (ch'è voce moderna e {solo} di Tertulliano) può essere piuttosto frequentativo che diminutivo o
un misto dell'uno e dell'altro, come tanti nostri verbi italiani, di cui
altrove pp. 1116-17
pp. 1240-42 ex professo.} ec. Vedi il
Forcellini. Francese gesticuler.
Noi ancora volgarmente gesticolare.
3894
Vedi l'Alberti. ec. (19. Nov.
1823.). {{Corbeau da corvus.}}
[3894,3] Diminutivi positivati. Faisceau da fascis e per fascis. Similmente fastello,
quasi fascettello. Gocciola,
gocciolare
sgocciolare ec. diminutivi equivalenti ai positivi goccia, gocciare, sgocciare ec. da gutta.
Questi diminutivi cioè gocciola (e così frombola
3895 di cui p. 3636. marg. benchè fromba non sia nome
latino), ec. e simili altri in olo ec. breve, sono
alla latina; il che è da notare. (20. Nov. 1823.).
[3896,2] Diminutivi positivati: pocillator da pocillum, invece di dir poculator da poculum, ma
collo stesso senso, cioè di οἰνοχόος. (21. Nov. 1823.). Così favellare da fabella, in
vece e nel senso di fabulare da fabula, del che vedi la p.
3844. (21. Nov. 1823.).
{Gemellus coi derivati,
diminutivo di geminus, (come pagella di pagina. Gemello, jumeau, v. gli spagn. Femelle da femella per
femina, femme,
passato in francese al semplice significato di donna.)}

[3902,2] A proposito del diminutivo positivato ποίμνιον, di
cui altrove p. 3618, si può notare che anche in francese il
vocabolo che significa gregge, e particolarmente gregge di pecore {(come ποίμνιον e ποίμνη)} o di montoni, è
originariamente diminutivo, cioè troupeau per troupe, la quale seconda voce equivarrebbe a grex che forse propriamente è generica come troupe, e
significa moltitudine, adunanza ec. secondo che in latino e in italiano
tuttogiorno s'adopera. (24. Nov. 1823.).
[3909,1]
3909
Alla p. 3753.
E forse del resto, puellus è contrazione di puerulus, che pur si dice; e allo stesso modo nigellus di un nigerulus, e
fratello è per fraterulus, e tutti i simili similmente. (26. Nov.
1823.).
{Culter cultri -
cultellus.}

[3937,2] Ho posto altrove pp. 3182-83
tremolare, trembler, temblar ec. fra' diminutivi positivati (o fossero
frequentativi, o cose simili, in origine). Se però questi verbi son fatti da tremulus, e' non sono diminutivi, perchè tremulus è da tremere come
speculum da specere, e
nè l'uno nè l'altro è diminutivo, e tremulare non
sarebbe più diminutivo che speculare, jaculari e simili, del che vedi la pag. 3875. (29. Nov.
1823.).
[3941,2] Diminutivi positivati. Pretto (puretto) per puro. (6. Dec. 1823.).
[3955,2] Da chaudron
{#1. (caldaio)} diminutivo di chaudière
{+(calderone),}
chaudronnier in senso positivo cioè calderaio. Infiniti sono e in latino e massime nel
latino basso e nelle lingue figlie i derivati {+e di questo e d'altri molti generi, e sorte di
significati ec. V. p. 4006.} ec. che avendo un
senso positivo, e corrispondente a quello del positivo da cui hanno origine,
sono però fatti da un diminutivo (usitato o no, {#2. ed anche semplicemente supposto}) di esso
positivo, sia ch'essa[esso] diminutivo abbia un
uso positivato, o no, ec. e che tali voci derivino dal latino, o no, ec.
{Vedi la pag. 3963. lin. 18
3980. lin 3. 4.} Forse la
ragione di tali derivativi che in senso positivo sono formati da' diminutivi, si
è che essi e fors'anche i diminutivi da cui derivano, hanno un senso
frequentativo o cosa simile.
{purulentus,
purulentia ec, esculentus, virulentus, vinolentus {#(1.) v. la pag. 3968-9. 3992.} temulentus ec. nidulor. {#(2) se non è freq. o frequen. - dimin.}}
Infatti la diminuzione in senso di frequentazione assolutamente e unicamente,
ovvero in compagnia di questo senso, è comunissima nel latino nell'italiano ec.
come altrove in più luoghi. E molti assoluti frequentativi (verbi o nomi ec.)
non sono che per la forma diminutiva che hanno, e questa si è la sola che in
essi indica la frequenza ec. sia che i positivi {+di senso o di forma o d'ambedue ec.} si trovino
ed usino, o no, neanche vi possano essere, come spesso accade in italiano, ec.
p. e. balbettare non ha nè potrebbe
3956 avere balbare, al quale però
equivarrebbe ec. (8. Dec. Festa dell'immacolata Concezione di Maria.
1823.).


[3963,1]
Situla - sitella, tabula - tabella. Vedi la
pag. 3844. (9. Dec.
1823.). Il Forc. dice che
sportella è diminutivo di sportula, benchè pur si trova sporta, di cui
sportula è diminutivo. Forse si troverà che tutti
i diminutivi in ellus
ella
ellum sono fatti da nomi (o verbi ec.) in ulus, noti o ignoti, diminutivi o no, positivati o
assoluti ec. In tal caso sportella sarebbe un
sopraddiminutivo di sporta, giusta l'uso sì frequente
in italiano de' doppi e tripli diminutivi, e come ho detto altrove di anellus da anulus
p.
3844, se non che anulus è in significato
diverso o per natura o per estensione dal suo positivo ec. Catena - catella. Catus - catulus - catellus - catellulus (v. il Forc. in tutte queste voci). Vitulus - vitellus.
(v. il Forc. in Catellus). Vitellus è
positivato, almeno nelle nostre lingue, ec.
{Capsula, parva capse; Capsella, parva capsula. Forc. Pare che, se non altro, il Forc. creda che il diminutivo in
ellus ec. dinoti maggior diminuzione che
quello in ulus ec., quando anche ei non lo creda
sempre o non mai un sopraddiminutivo. Oculus - ocellus (oculus, come
dico altrove, non è diminut. come altrove io aveva detto, o è positivato ec.
sicchè ocellus non è sopraddiminutivo ec.)}
Catinus - catillus, catinum - catillum, catillo
as, catillo onis, ec. Patina o patena - patella (positivato; v. il Forc.). Pare che da patina
sarebbe piuttosto patilla che patella. Patellarius ec. vedi la pag. 3955. Se fosse vero che i
diminutivi in ellus non fossero che da' vocaboli in
ulus (e i verbi in ellare diminutivo, da quelli in ulare, e
così gli avverbi ec.), catillus e gli altri simili, o
sarebbero contrazioni di catinulus (e allora non
deriverebbero, ma sarebbero tutt'uno col nome in ulus)
o vero di catinellus fatto da un catinulus (che pur si trova). (9. Dec. 1823.)
Cistela sarebbe diminutivo di cistula e non di cista. ec. (9. Dec.
Vigilia della Venuta della Santa Casa. 1823.). {{V. p.
3968.}}

[3967,2] Diminutivi positivati. Taureau. Molti de' diminutivi ch'io chiamo positivati potranno ben
trovarsi usati alle volte, più o men sovente, o da' più antichi o da' più
moderni ec. ed usarsi ancora, in senso veramente diminutivo, o pur frequentativo
ec. ec. E sia anche il più delle volte. A me basta che talora abbiano o abbiano
avuto ec. senso positivo, conforme al positivo ec. (10. Dec.
1823.).
[3978,3] Diminutivi positivati. Grappo - grappolo. {{Franc. grappe.}}
(13. Dec. 1823.).
[3980,1]
Genou sembra esser da genu,
come altrove pp. 3617-18. Ma agenouiller è da un genouille diminutivo.
{#1. diminutivo non in francese ma
fatto da una forma diminut. latina. Vedi però la p. 3991. capoverso 1. e 3985. princip.} Vedi la pag. 3955. Trovo nel D.
Quijote
finojo per ginocchio, voce che mi par quivi
affettatamente antiquata, come molte altre, per contraffare il linguaggio degli
antichi libri di Cavalleria, ed è posta in bocca di Sancho. In ogni modo mostra che
anche l'antico spagnuolo (se già non prese questa voce dall'italiano) usava il
diminutivo di genu nel senso positivo e in vece del
positivo latino. Sta la detta voce nella Parte 1.
del D. Quijote, lib. 4. cap. 31. p. 343.
edizione d'Amberes 1697. t.
1. (14. Dec. 1823.). {{V. p.
3983.}}
[3987,3]
Sella che ho contato altrove p. 3687 fra'
diminutivi positivati, non lo è propriamente, se vien da sedes, perchè ha un senso molto più speciale di questo, benchè
anch'esso molto esteso e vario. (16. Dec. 1823.).
[3989,3] Diminutivi positivati. Ungula (onde unghia, ongle, e non da unguis): vedi però il Forcell. in Unguis. Quanto a unghia è certo
ch'egli è positivato. Di ongle ancora è certo
ch'equivale al positivo lat. unguis; non credo però ad
ungula che si dice in francese corne. (17. Dec. 1823.).
{V. ancora i derivati ec. di ungula, unghia, ongle.}

[3990,3]
Teschio non è certamente altro che un testulum o testulus da testa per capo, mutato al
solito l'ul in i, e il t in ch per proprietà della
nostra lingua, massime antica e toscana che dice {p.
e.}
schiantare e stiantare, schiacciare e stiacciare, e
mastio per maschio
(mutando per lo contrar. il ch in t) ec. ec. Come da vetulus, vecchio, del che altrove
{Puoi ved. la p.
3992. capoverso 3. e la p.
3753. marg.} così da testulum
teschio; e se vecchio è da
un veculus o contrazione di vetusculus ec. (e così viejo, vieil) nello stesso modo da testa potrà essersi fatto tesculum (come da
vetus
veculus) o teschio esser contrazione di testiculum ec. Testula si trova da testa femmin. Or avvi anche testum e
3991
testu neutro. V. Forc. E pel latino testa noi diciamo testo
masch. V. il Gloss. i franc. spagn. ec. La parola teschio par che mostri che la voce testa nel
volg. lat. si usava particolarmente per denotare il cranio ec. e ciò rende tanto
più verisimile la metafora da testa (coccia) a testa (capo) e l'analogia ec. Siccome viceversa le
cose da me dette p. 32
p. 3516 intorno a testa ec. confermano le
presenti. Da teschio ben si può argomentare a testa e viceversa, essendosi già dimostrato con tanti
esempi l'uso de' diminutivi in vece e nel senso appunto de' positivi in latino e
nelle lingue moderne. Teschio o {{testulum}} dovette forse essere in
principio un mero diminutivo positivato cioè significare il medesimo che testa preso o per capo o per
cranio particolarmente ec. Del resto circa questa
voce v. il Gloss. i francesi e spagnuoli ec. (17. Dec.
1823.).

[3992,4] Diminutivi positivati. Mulet da mulus. Nel femminino mule. (19. Dec. 1823.).
[3997,2] Diminutivi greci positivati. Χρυσίον, ἀργύριον, che
alle volte hanno un senso più circoscritto e particolare ec. che i positivi,
alle volte lo stesso. V. Scapula. (22. Dec.
1823.).
[4000,2] Diminutivi positivati. Gomitolo, aggomitolare ec. da glomus o glomer. V. la
Crus. e il Forcell. col
Gloss. ec. e osserva se glomus ec.
vale lo stesso. (24. Dec. 1823.).
[4010,4] Diminutivi greci positivati. κρανίον, in senso di
capo per κράνον o κάρηνον, (da cui è fatto κράνον
per metatesi) o ec. V. Scap. - τεύτλιον e τευτλίς per
τεῦτλον. Appo Ateneo trovo anche σεύτλιον nello stesso senso
per σεῦτλον. V. Scap. E appunto noi abbiamo
bietola (onde bietolone)
da beta, diminutivo positivato, in cui luogo
poeticamente si dice anche bieta, come osserva la
Crusca ec. V. il Gloss. ec. in betula, se v'è, ec. (10. Gen. 1824.).
[4011,1] Diminutivi positivati. {#1. Scintilla e suoi deriv.
ec.}
V. l'etimolog. di scintilla nel Forcell. e nelle note al
Timone di Luciano
{principio,} opp. ed.
Amstel. 1687. t. 1. p. 55. not. 7.
(11. Gen. Domenica. 1824.).
[4012,3] Diminutivi greci positivati. ὀχεῖον da ὄχος εος,
come ἀγγεῖον da ἄγγος εος. (12. Gen. 1824.).
[4013,6] Diminut. greci positivati. ῞Oριον, οὕρια, μεϑόριον,
μεσούριον da ὅρος. (14. Gen. 1824.).
[4016,4]
Bisavolo ec. aggiungasi al detto altrove p.
3040 di avolo, ayeul, abuelo ec. e v. ancora i francesi e
gli spagnuoli. Trisavolo, terzavolo e terzavo, quintavolo ec. (16. Gen. 1824.).
[4017,5] Sopraddiminutivi greci. πόλις - πολίχνη - πολίχνιον.
(18. Gen. Domenica. 1824.).
[4022,6] Sopraddiminut. francese Feuilleton (fogliettino). (27. Gen. 1824.).
[4024,1] Frequentativo o diminutivo positivato ec. Modulor da modus, se già
questo e gli altri simili, come nidulor di cui altrove
p.
3756
p.
3955, non sono di formazione in ul non
diminutiva, come iaculus, speculum ec. da cui iaculor, speculor ec. ma modulor
sarebbe a dirittura da modus, del che non so altro
esempio, se modulor è non diminutivo, e così nidulor ec., e se sono da un modulus, nidulus ec. (v. Forcell.) in tal caso sono diminutivi positivati, o
frequentativi piuttosto. (29. Gen. 1824.).
[4026,3] Diminutivi positivati. Gergo-jargon. V. gli spagn. ec. (7.
Feb. 1824.).
[4029,5] Diminutivi greci positivati. Vedi σωμάτιον per σῶμα senza niuna causa di
diminuzione in Apollon.
Dysc.
Mirabil. c. 3. ed appresso
altri, e v. lo Scapula. (11. Feb.
1824.).
[4035,1] Diminutivi positivati. Vallon, coteau, costola ec. (21. Feb. 1824.). {{Rayon, pavot.}}
[4036,7] Diminutivi positivati. Struzzo - struzzolo. (28. Feb.
1824.).
[4044,1]
4044 Forse diminutivo positivato: σπήλαιον (spelaeum).
V. i Less. (9. Marzo. 1824.)
[4046,8] I nostri nomi diminutivi o disprezzativi {ec.} in acchio
ecchio ec. e i verbi diminutivi o frequentativi o
disprezzativi ec. in acchiare
ecchiare ec. sono di una forma espressamente originata
dal latino, cioè dalla forma diminutiva o frequentativa
4047 ec. in culus e culare. Lo stesso dico de' nomi e verbi francesi diminutivi o
frequentativi o disprezzativi ec. in ail
aille
ailler
iller
{+
eiller (sommeiller)} ec. de' quali altrove pp. 2375-76
pp. 3514-15
p.
3991
p. 4005. E credo che anche lo spagn. in illo o illar ec. venga da essa forma latina
(come periglio
péril ec. da periculum, del
che in più luoghi p. 3515
p.
3557) più tosto che da quella in illus
illare ec. (15. Marzo. 1824.).
[4047,2] Diminutivi greci positivati. Luciano nel Dialogo di Doride e di Teti dice prima ἐς κιβωτόν
*
e poi
indifferentemente parlando della medesima arca τὸ
κιβώτιον
*
, e poi di nuovo τὴν κιβωτόν ed ἡ
κιβωτός
*
, e così anche nel Dial. di un Tritone e
delle Nereidi
ἐν τῇ κιβωτῷ
*
{+parlando della stessa
arca.} V. i Lessici ec. Ciò mostra che il significato di questo
diminutivo e di questo positivo era conforme, o che anche in greco si usava
elegantemente il diminutivo pel positivo o a piacere, o come catacresi o
enallage ec., o comunque. Luciano non
usa qui il diminutivo se non per variare o per grazia ed eleganza semplicemente
senz'altra cagione, e senz'alcuna diversità di significato dal positivo che
insieme adopera. (15. Marzo. 1824.).
[4048,4] Diminutivi greci positivati. ῥάκος-ῥάκιον, se questo
non è disprezzativo più di quello. (20. Marzo 1824.).
[4049,1]
4049 Στλεγγίς forse da principio fu un diminut. di
positivo ora ignoto. (20. Marzo. 1824.).
[4050,1] Diminutivi positivati. Taurus-taureau. Fante-fantaccino (forse anche disprezzativo
in origine) onde fantassin, cioè fante. V. il pensiero
precedente. (21. Marzo. 1824.).
[4051,1] Molti di quelli che io chiamo diminutivi positivati,
si potranno chiamare in vece disprezzativi o vezzeggiativi o frequentativi ec.
positivati, sì verbi che nomi, sì sostantivi che aggettivi ec. Ma chiamarli
generalmente diminutivi non è da potersi riprendere, perchè tali sono
propriamente tutti, e la diminuzione è il mezzo con cui essi significano
disprezzo, vezzeggiamento ec. secondo che ella è applicata ed intesa. (21.
Marzo 1824.).
[4055,3] Diminutivi positivati. Lens - lenticula (lente, lenticchia ec.). (31. Marzo.
1824.).
[4068,6] Diminutivi positivati. Laurel - laurus. Laurel non è diminutivo in
spagnuolo per la forma, ma lo è in latino. V. il Forc. se
ha Laurellus. - Abortus - avorton francese. (14.
Aprile. Mercordì Santo. 1824.).
[4072,1] Diminutivi positivati. Piscis - poisson. Notisi che de' diminutivi
positivati {delle lingue moderne} altri hanno la
diminuzione latina e questa o sonante diminuzione anche nelle lingue moderne o
no, altre la diminuzione moderna affatto e non latina (18. Aprile. Pasqua.
1824.) e questa talora è diminuzione in quella tal lingua, talora in
essa no, ma in altre moderne o in altra, sia sorella sia straniera, e sia che
quella tal parola si trovi veramente in quest'altra lingua o non vi si trovi
più, almeno con quella diminuzione. P. e. potrebb'essere che alcune voci
francesi in in ine ec. in cui questa desinenza è
additizia, perchè esse parole si trovano senza tal desinenza in latino o in
italiano ec. sieno originariamente diminutivi positivati presi dall'italiano,
quando
4073 bene in questo non si trovino più, almeno
colla diminuzione, nè positivata nè veramente diminutiva. (19. Aprile
1824.). {{Così dicasi de' verbi, ec.}}
[4073,3] Diminutivi positivati. ῥάϕανος, ῥαϕανίς
ίδος[ῖδος] co' suoi composti e derivati, i
quali vedi nello Scap. che dice
ῥαϕανίς per ῥάϕανος essere attico. In tal caso la positivazione de' diminutivi
sarebbe anche propria dell'attico in particolare. I latini dicono raphanus. Che ῥαϕανίς sia veramente positivato, v. Luciano
Ver. Hist. 1. opp. 1687. t. 1. p. 649.
ῥαφανίδας[ῥαφανῖδας] ὑπερμεγέϑεις.
*
E notabile che noi che
abbiamo preso dal latino rafano, e più volgarmente
benchè corrottamente ravano, l'abbiamo anche come gli
attici diminuito e positivato, facendone ravanello,
che vale in tutto lo stesso che le due voci suddette, ed è molto più comune di
ambedue loro, anzi ormai il solo in uso, {+almeno nel dir familiare e parlato.} V. gli
spagnuoli e i francesi. (19. Apr. 1824.)
[4078,1] Diminutivi positivati. Non solo in franc. pistolet per pistola, ma
anche in ispagn. pistolete, forse dal franc. poichè in
ispagn. ete non è diminuzione. (22. Aprile.
1824.). Si dice anche in ispagn. pistola.
D. Quij. ed.
Madrid, 1765. t. 4. p. 237. 238. dove poco
avanti, p. 235. trovi pistolete.
(23. Aprile 1824.).
[4088,7] Diminutivi positivati. Ranunculus (onde ranocchio, grénouille ec. di cui altrove p. 2282). Vedine la definizione nel Forcell.
(15. Maggio. 1824.).
[4089,3] Il diminuimento spagnuolo in ico
{ica} dee venire dal latino
iculus, icula, iculum, come ho detto altrove pp. 3514-15 di altre diminuzioni
spagnuole italiane francesi. (17. Maggio. 1824.).
[4093,2] Diminutivi positivati. Sciurus-écureuil (ant. escureuil da sciuriculus o altro simile),
schiratto (Pozzi nel Bertoldo; noi volgarmente schiriatto) diminutivo o disprezzativo, scoiatto (Pulci nella Crus.), scoiattolo sopraddiminutivo, o sopraddisprezzativo. Gli spagnuoli harda, hardilla. (23.
Maggio. Domenica. 1824.)
[4101,3] Diminutivi positivati. Radium - rayon. (4. Giugno.
1824.).
[4110,5] Diminutivi positivati. Sommolo. V. la Crusca.
(7. Luglio. 1824.).
[4116,6] Πωγώνιον diminutivo positivato per πώγων. Lucian.
opp. 1687. p. 263. t. 2. Anzi è
aggiunto all'aggettivo μακρόν. Forse però è disprezzativo, e così, o come un
diminutivo positivato di ϑώραξ, intendo nella per antecedente verso il fine la
parola ϑωράκιον, piuttosto che nel senso distinto che lo Scap. le attribuisce, il quale non debbe esser
proprio se non degli Scrittori militari, se pur nello Scap.
lorica sta per arma di uomo, e non per riparo
murale ec. Vedilo. Πωγώνιον non è dello Scapula, nè del Tusano, Budeo, Schrevelio.
(13. Agosto. 1824.). Σωμάτιον. V. lo Scap.
Longino
sect. 9. p. 24. e quivi il Toup. p. 174. ec. (14.
Agos. Vigilia dell'Assunta. 1824.).
[4117,3]
Vermiglione, vermillon. Al
detto di vermiglio.
[4119,11] Diminutivi greci positivati. ᾽Oϑόνη - ὀϑόνιον.
V. ib.
350. e notisi che Luciano è
solito usare tali positivazioni. (16. Sett. 1824.).
[4126,8]
Gioia - gioiello, jewel (ingl.). Vedi Franc. Spagn. ec. Bush (ingl.) - buisson. V. i
Diz. franc.
[4127,6] Diminutivi positivati. Vallon franc.
[4133,1]
4133 Diminutivi positivati. Νόννα - νονίς. V. Du
Cange
Gloss. graec. e Fabric.
B. G. ed. vet. t. 7. p. 682. not.
a. Probabilmente corrotto da Domna (siccome il
Nonne dei Francesi), come stima il Du
Cange, Gloss. lat. in Nonnus, e non venuto dall'egiziano, come
dice il Fabricio, se pure anche in
Egitto non si usò questa medesima corruzione, o se
ella non fu fatta originariamente in Egitto, cioè nella
lingua copta, ma sempre però dalla voce latina Domnus
e Domna. (6. Aprile. 1825.). I francesi
hanno anche Nonnette, ma Nonne e Nonnette sono ambedue burleschi e
disprezzativi al presente, sicchè tra l'uno e l'altro vi ha poca o niuna
differenza di significato. (6. Apr. 1825.). - Σχοῖνος - σχοινίον.
V. l'indice
graecitatis di Dione
Cassio. (8. Apr. 1825.).
[4134,3] Σανίς ίδος, forse in origine diminutivo, poscia
positivato.
[4135,1]
Calza - calzetta, calzino. Bruzzo - bruzzolo.
[4136,2] Σακκία ἁδρά. V.
ib. p. 229. fine. Diminutivo
positivato. (27. Apr. 1825.).
[4147,5]
Moscolo, muschio - muscus, musco. Lucerta - lucertola, lucertolone ec.
[4156,4]
Frega - fregola.
[4162,9]
Crates, grata, grada - graticcio, graticcia, gradella, graticola, ingraticolato,
craticcio (Crus. Veron.) ec. V. Forc. in craticula, i franc.
spagn. ec.
[4163,2]
Torso - torsolo. Bitorzo - bitorzolo, bitorzolato, bitorzoluto.
[4164,12]
Malinteso per male, cioè poco, intendente. V. i franc.
ec. Homme
etc.
récherché.
[4167,5]
Alla p. 4164.
capoverso 9[10]. Così étendu nello stesso senso; disteso, distesamente ec. E v. l'es. di Dante
e del Tasso nella Crusca in Dilatato.
[4168,1]
4168
Pece, pegola, impegolare ec.
[4169,3]
Puretto diminutivo positivato, aggettivo per puro, come pretto. V. Crusca.
[4178,1]
Tetta - teton (come da mamma, mammella ec.).
[4180,2]
Picus - picchio, da un piculus, e non dal picchiare
come dice la Crusca e stimasi comunemente. V. i franc. spagn.
ec.
[4182,3] Oreglia, origliare, origliere, per orecchia,
orecchiare, orecchiere.
[4190,2]
Smerletto, diminutivo positivato di smerlo o forse di merlo.
Folgore da S. Geminiano, Corona 1. di Sonetti, Sonetto di Settembre, v. 2. nei Poeti del primo secolo della lingua italiana, Firenze 1816. ap. il Monti, Proposta, vol. ult. p.
CΧCIΧ. (Bologna 31. Luglio.
1826.).
[4197,2] Diminutivi positivati aggettivi. Bimulus, trimulus, quadrimulus. V. Forcell.
[4201,7] Mele appie - Mele appiole, o appiuole. Diminutivo
aggettivo. V. Crus. in Mela, Appio, Appiola. Mele
appiole, Caro
l. c. lib. 1. p. 20.
mele appiuole, l. 3.
fin. p. 74.
[4205,1] Ἴχνος-ἴχνιον. Phot.
Biblioth. cod. 166. col. 360. ὡς Παάπις διώκων μετ᾽ ἴχνια τoὺς περὶ Δερκυλλίδα, ἐπέστη
αὐτoῖς ἐν τῇ νήσῳ.
*
[4210,5]
Juillet.
[4213,3] Ορος - õρίον, μεϑόριον ec.; ϕῦκoς - ϕυκίoν; ὅρκoς -
ὅρκιον.
[4227,1] κoγχίον diminutivo positivato per κóγχoς. V. Casaub.
ad Athenae. l. 4. c. 16.
[4228,2] Ritorta - ritortola. {Primulus a um, e primulum per primus e primum avv. Osservisi che son voci dei Comici,
cioè del dir volgare.}
[4237,6]
Zocco - zoccolo. Fagus - fagulus (v. Forcell.
Gloss. ec.) - faggio.
[4238,1]
4238 Πάτανον - πατάνιον o βατάνιον, come appunto in
latino patina - patella.
[4239,3]
Violetto. Diminutivo aggettivo positivato.
[4248,7] 'Pακεία - racaille. V. Casaub.
ad Athenae. l. 9. c. 5.
{{Sottosopra, sossopra, sozzopra ec. - ἄνω
κάτω.}}
[4251,2]
Grispignolo. {Lappa - lappula. lat., lappola. ital.}
[4259,3] περιστερά - περιστέριον, περιστερίδιον. V. Casaubon.
ad Athenae. l. 14. c. 20.
init.
[4265,2] λοϕνία - λοϕνίς, λοϕία o λοϕίη - λοϕίς. V. Casaub.
ad Athenae. l. 15. c. 18. {{ϕρουρά - ϕρούριον. ἴχνος - ἴχνιον.}}
[4268,5] Serpyllum, serpillo, serpollo - sermollino,
serpolet. Tubo, {tube} - tuyau. Benda, bande -
bandeau.
[4272,1]
Pavot non sembra essere che un diminutivo positivato
di papaver; contratte, per corrotta e precipitata
pronunzia, le due prime sillabe pa, in una sola.
[4279,3] Αβαξ - ἀβάκιον, abbaco.
V. Forcell. ec.
[4281,2]
Upupa lat. e italiano - bubbola. Hamus - hameau.
[4282,8] Culter, cultrum - cultellus, coltello, couteau ec.
ec. V. Forcell., gli Spagnuoli ec.
[4283,5]
Bucherare. Spicciolato.
[4286,2] Cuna, cunula, culla.
[4293,3]
Doucereux.
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