15. Marzo. 1824.
[4047,2] Diminutivi greci positivati. Luciano nel Dialogo di Doride e di Teti dice
prima ἐς κιβωτόν
*
e poi indifferentemente
parlando della medesima arca τὸ κιβώτιον
*
, e poi
di nuovo τὴν κιβωτόν ed ἡ κιβωτός
*
, e così
anche nel Dial. di un Tritone e
delle Nereidi
ἐν τῇ κιβωτῷ
*
{+parlando della stessa
arca.} V. i Lessici ec. Ciò mostra che il significato di questo
diminutivo e di questo positivo era conforme, o che anche in greco si usava
elegantemente il diminutivo pel positivo o a piacere, o come catacresi o
enallage ec., o comunque. Luciano non
usa qui il diminutivo se non per variare o per grazia ed eleganza semplicemente
senz'altra cagione, e senz'alcuna diversità di significato dal positivo che
insieme adopera. (15. Marzo. 1824.).