25. Sett. 1823.
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Axilla era voce antiquata fin dal tempo di Cicerone, e sostituitavi ala
(v. Forc. in Axilla, in X ec.). Antiquata nel parlare e nello
scrivere colto. Ora il volgo conservolla sempre, tanto che la trasmise a noi, i
quali usiamo ancora volgarmente e tuttodì questa voce latina che al tempo di
Cic. era già disusata. Ascella, aisselle. Così dite
di maxilla, (mascella, mexilla), che pur si trova usata da scrittori
posteriori, ma ciò dovette esser con poca eleganza. Ala e mala che al tempo di Cic. in questi significati erano più
recenti e più usate di quell'altre, oggi, restando queste, sono esse affatto
perdute in tali significazioni. (25. Sett. 1823.). {{Al contrario palus è rimasto, paxillus perduto; velum
è rimasto, vixillum non è per noi che voce poetica
ec. (25. Sett. 1823.).}}