30. 7.bre 1820.
[254,1] Il costume e la massima di macerare la carne, e
indebolire il corpo per ridurlo, come dice S. Paolo, in servitù, dovea
necessariamente illanguidire le passioni e l'entusiasmo, e render soggetti anche
gli animi di chi cercava di soggiogare il corpo, e così per una parte
contribuire infinitamente a spegner la vita del mondo, per l'altra ad appianar
la strada al dispotismo, perchè non ci son forse uomini così atti ad esser
tiranneggiati
255 come i deboli di corpo, da qualunque
cagione provenga questa debolezza, o da lascivia e mollezza, come presso i
Persiani, che dopo il tempo di Ciro
divennero l'esempio dell'avvilimento e della servitù; o da macerazione ec. Nel
corpo debole non alberga coraggio, non fervore, non altezza di sentimenti, non
forza d'illusioni ec. (30. 7.bre 1820.). {{Nel corpo servo anche l'anima è
serva.}}