29. Luglio. 1822.
[2587,1] È frequentissimo e amplissimo nell'Italiano e nello Spagnuolo l'uso della voce termine
{nel suo plurale massimamente, la} quale piglia diversi significati, secondo ch'ell'è applicata. {+(Questi per lo più importano condizione, stato, essere sustantivo o cosa simile.)}
V. la Crus. Non così nel latino scritto, dov'essa voce non ha che la forza di confine o limite ec. Pur vedi presso il Forcell. nell'ultimo esempio di questa voce, ch'è di Plauto, una frase tutta italiana e spagnuola, la qual può dimostrare che detta voce nel volgare latino avesse o tutti o in parte quegli usi appunto ch'ell'ha nelle dette lingue. V. du Cange, s'ha nulla.
V. anche l'Alberti
Diz. franc.
Terme in fine. (29. Luglio. 1822.).