18. Sett. 1827.
[4289,1] Ci resta ancora molto a ricuperare della civiltà
antica, dico di quella de' greci e de' romani. Vedesi appunto da quel tanto
d'instituzioni e di usi antichi che recentissimamente si son rinnovati: le
scuole e l'uso della ginnastica, l'uso dei bagni e simili. Nella educazione
fisica della gioventù e puerizia, nella dieta corporale della virilità e d'ogni
età dell'uomo, in ogni parte dell'igiene pratica, in tutto il fisico della
civiltà, {+v. p. 4291.} gli antichi ci sono ancora
d'assai superiori: parte, se io non m'inganno, non piccola e non di poco
momento. La tendenza di questi ultimi anni, più decisa che mai, al miglioramento
sociale, ha cagionato e cagiona il rinnovamento di moltissime cose antiche, sì
fisiche, sì politiche e morali, abbandonate e dimenticati[dimenticate] per la barbarie, da cui non siamo ancora del
tutto risorti. Il presente progresso della civiltà, è ancora un risorgimento;
consiste ancora, in gran parte, in ricuperare il perduto. (18. Sett.
1827.)