Pratica del mondo avvezza gli uomini insigni piuttosto a pregiare che a disprezzare.
Worldly experience accustoms great men to esteem rather than to despise.
255,2 3545,1[255,2] L'uomo superiore, oggidì colla cognizione e sperienza
del mondo, si può dire, benchè sembri un paradosso, che si avvezzi a pregiare
piuttosto che a dispregiare. Dico riguardo alle cose reali. Perchè
256 mentre egli è inesperto del mondo, i piccoli pregi,
i principii di virtù, le piccole bellezze o bontà o grandezze in qualsivoglia
genere di cose, gli paiono dispregevoli, paragonando sempre gli altri a se
stesso, com'è costume degli uomini, o paragonando le cose alla sua immaginativa.
Ma colla sperienza, trovandosi sempre in mezzo ad eccessive piccolezze,
malvagità, sciocchezze, bruttezze ec. appoco appoco si avvezza a stimare quei
piccoli pregi che prima spregiava, a contentarsi del poco, a rinunziare alla
speranza dell'ottimo o del buono, e a lasciar l'abitudine di misurar gli uomini
e le cose con se stesso, e colla immaginazion sua. Laonde siccome prima egli non
istimava se non le cose lontane, le quali, in quel modo in cui egli le
concepiva, non erano reali, si può dire che il numero delle cose reali ch'egli
stima vada sempre crescendo, se bene diminuisca la {misura
della} stima assoluta, e il numero assoluto delle cose ch'egli
stimava, perchè sono molte più quelle cose ch'egli pregiava lontane, e disprezza
vicine, di quelle che da principio noncurava, ed ora è necessitato a pregiare.
(30. 7.bre 1820.).
[3545,1] Il più deciso effetto, e quasi la somma degli
effetti che produce in un uomo di raro ed elevato spirito la cognizione e
l'esperienza degli uomini, si è il renderlo indulgentissimo verso qualunque
maggiore e più {eccessiva} debolezza, piccolezza,
sciocchezza, ignoranza, stoltezza, malvagità, vizio e difetto altrui, naturale o
acquisito; laddove egli era verso queste cose severissimo prima di tal
cognizione; e il renderlo facilissimo ad apprezzare e lodare le menome virtù e i
piccolissimi pregi, che innanzi alla detta esperienza ei soleva dispregiare, non
curare, stimare indegni di lode, e quasi confondere o non distinguere dalle
3546 imperfezioni; insomma il renderlo facilissimo e
solito a stimare, e difficilissimo, insolito, anzi quasi dimentico del
dispregiare e del non curare, tutto all'opposto di quel ch'egli era per lo
innanzi. Tanto poco vagliono gli uomini. E da ciò si può dedurre e far {esatto} giudizio quanto sia il valor vero e la virtù
vera degli uomini. (28. Sett. 1823.). {{v. p.
3720.}}