Niuno per far piacere ad uno vuole incorrere nell'odio di un altro, e perché.
No one wants to earn someone's hatred by pleasing another, and the reason why.
55 293,1 1833,1[55,1] Se tu domanderai piacere ad uno che non possa fartisi
senza ch'egli s'acquisti l'odio d'un altro, difficilissimamente {(in parità di condizione)} l'otterrai non ostante che ti
sia amicissimo. E pure per quell'odio si guadagnerebbe o si crescerebbe il
vostro amore e forse grandissimo, sì che le partite par che sarebbero uguali. Ma
infatti pesa molto più l'odio che l'amore degli uomini, essendo quello molto più
operoso. Qui si fermerebbero gli psicologi moderni lasciando di cercare il
principio di questa differenza, ch'è manifestissimo, cioè l'amor proprio.
Giacchè chi segue il suo odio fa per se, chi l'amore per altrui, chi si vendica
giova a se, chi benefica, giova altrui, nè alcuno è mai tanto infiammato per
giovare altrui quanto a se.
[293,1] Ho detto altrove; {(p.
55).} domandate piacere ad uno, che non vi si possa
fare senza incorrere nell'odio di un altro ec. La cagione di questo è che l'odio
è passione, la gratitudine ragione e dovere, eccetto il caso che il benefizio
produca l'amore passione, giacchè questa non si può dubitare che spesso non sia
più efficace ed attiva dell'odio e di tutte le altre. Ma la semplice gratitudine
è tutta relativa ad altrui, laddove l'amore passione, benchè sembri, non è tale,
ma è fondata sommamente nell'amor proprio, giacchè si ama quell'oggetto come
cosa che c'interessa, ci piace, e la nostra persona entra in questo affetto per
grandissima parte. Ma la ragione non è mai efficace come la passione. Sentite i
filosofi. Bisogna fare che l'uomo si muova per la ragione come, anzi più assai
che per la passione, anzi si muova per la sola ragione e dovere. Bubbole. La
natura degli uomini e delle cose, può ben
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corrotta, ma non corretta. E se lasciassimo fare alla natura, le cose andrebbero
benissimo, non ostante la detta superiorità della passione sulla ragione. Non
bisogna estinguer la passione colla ragione, ma convertir la ragione in
passione; fare che il dovere la virtù l'eroismo ec. diventino passioni. Tali
sono per natura. Tali erano presso gli antichi, e le cose andavano molto meglio.
Ma quando la sola passione del mondo è l'egoismo, allora si ha ben ragione di
gridar contro la passione. Ma come spegner l'egoismo colla ragione che n'è la
nutrice, dissipando le illusioni? E senza ciò, l'uomo privo di passioni, non si
muoverebbe per loro, ma neanche per la ragione, perche[perchè] le cose son fatte così, e non si possono cambiare, che la
ragione non è forza viva nè motrice, e l'uomo non farà altro che divenirne
indolente, inattivo, immobile, indifferente, infingardo, com'è divenuto in
grandissima parte. (22. 8.bre 1820.).
[1833,1]
V. il 17. avvertimento di F. Guicciardini, intorno a quel mio pensiero
p.
55 che nessuno si vuol guadagnare la benevolenza di uno a costo di
tirarsi addosso l'odio di un altro. (3. Ott. 1821.).