[3401,1] Quel carattere di nobiltà, di dignità, di ardire, di
semplicità, di naturalezza ec. {ec.} che distingue
3402 gl'idiomi e gli stili greco e latino, non si
possono in alcuna lingua del mondo, nè moderna nè antica, esprimer meglio nè più
spontaneamente e naturalmente che nella italiana e nella spagnuola, e negli
stili riconosciuti respettivamente per classici appo queste due nazioni: nè si
potrebbero, assolutamente parlando, esprimer meglio di quello che queste due
lingue e questi due stili possano fare. Dico possano fare, perchè lo spagn. non
lo ha forse ancora mai fatto perfettamente, benchè la sua indole e lo comporti e
lo richiegga. Dico quel tal carattere identico di nobiltà ec. proprio della
lingua e stile greco e latino. Le qualità medesime in genere, come la nobiltà in
genere ec. possono esser proprie anche del francese e del tedesco e d'ogni
lingua colta, ma quel tal carattere individuale e identico di nobiltà ec. che
distingue i suddetti stili {greco e latino,} non solo
non lo richieggono nè l'amano, ma in niun modo lo comportano, gli stili
francese, inglese ec. Questi possono esser nobili, ma in altro modo; semplici ma
in diversissimo
3403 modo; naturali ma tutt'altra
naturalezza, perch'egli hanno tutt'altra natura, e tutt'altro carattere hanno le
rispettive nazioni, e tutt'altro per queste è naturale; arditi, ma la lingua
francese rispetto a se stessa solamente, chè rispetto all'altre, e assolutamente
parlando, è timidissima, al contrario della greca e della latina, e della spagn.
e italiana altresì: le restanti lingue e stili possono essere arditi, anche più
del greco e del latino, anche più dello spagn. e dell'italiano, ma in tutt'altro
modo.