115. Suicidio per disperazione della vita considerata in se stessa non si legge d'alcun principe, e nondimeno converrebbe loro più che agli altri.
We don't read of any prince to have committed suicide because of desperation with life, whereas it would befit princes to do so more than others.
57-58[57,5] Di alcuni principi che si sieno uccisi per evitare
qualche grande sventura o per non saperne sopportare qualcuna già sopraggiunta
loro, si legge, come di Cleopatra
Mitridate ec. e più, anzi forse
solamente fra gli antichi. Ma di quelli che si sieno uccisi per le altre cagioni
che producono ora il suicidio, come la malinconia l'amore ec. non si legge ch'io
sappia in nessuna storia. Eppure lo scontento della vita e la noia e la
disperazione dovrebb'essere tanto maggiore in loro
58 che
negli altri, in quanto questi possono supporre se non colla ragione (la quale è
ben persuasa del contrario) almeno coll'immaginazione (che non si persuade mai)
che ci sia uno stato miglior del loro, ma quelli già nell'apice dell'umana
felicità, trovandola vana anzi miserabilissima, non possono più ricorrere neppur
col pensiero in nessun luogo, arrivati per così dire al confine e al muro, e
quindi dovrebbono guardar questa vita come abitazione veramente orribile per
ogni parte e disperata, se già i loro desideri non si volgono ai gradi e
condizioni inferiori, ovvero a quei miserabili accrescimenti di felicità che un
principe si può sognare, come conquiste ec.