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22. Circa lo stile, le poesie, i pregi dello scrivere del Monti.

On the style, poetry, and merits of Monti's writing.

13-14

[13,3]  Nelle poesie del Monti (specialmente nelle Cantiche [In morte di Lorenzo Mascheroni, In morte di Ugo di Bassville]) sono osservabili la  14 bellezza novità efficacia delle imagini, particolarmente sublimi, ma anche di ogni altro genere, la mollezza e dirò così sveltezza, agilità, disinvoltura dell'espressione; la gran felicità nell'esprimere cose e imagini difficilissime, la disinvolta e spedita nobiltà dello stile, e quella data colla scelta e collocamento delle parole (o coll'uno o l'altra separatamente) a cose e imagini per se stesse ignobili o quasi; la sublimità {e grandezza} delle imaginazioni fantastiche, la grazia e forza del dipingere, la facilità e felicità di certe rime disparatissime, come di qualche nome proprio, lontanissimo dell'argomento, condottovi con mirabile franchezza e disinvoltura, (nella qual facilità ebbe il {Monti} gran precursore, {oltre a Dante} il Menzini nelle Satire) l'efficacia di molte espressioni acquistata colla novità ec. ec. le quali cose tutte fanno uno stile suo proprio, elegante, (la quale eleganza, la qual nobiltà ec. è anche molto spesso acquistata con acconce parole latine destrissimamente, disinvoltamente, e morbidamente insinuate nella composizione) efficace, nobile, proprio, e un genere di poesia che si può dire originale, avendo molte tinte che non si vedono in quello di Dante sempre più feroce, e quanto allo stile, di raro così molle e pieghevole e armonioso e disinvolto e grazioso e anche delicato ec. ec. {la sicurezza e franchezza del tocco sia quanto all'espressione sia quanto al concetto alle immagini ec.}

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