25. Il più difficile dell'arte è il nasconder l'arte e il conseguir la naturalezza; osservazione applicata al discorso del romanticismo.
The greatest difficulty of art is hiding art and achieving naturalness; applied to the discourse on romanticism.
20-21[20,1] Non si ricorda il Breme di quella osservazione filosofica che è pur vecchia, dico, che
i mezzi più semplici e veri e sicuri sono gli ultimi che gli uomini trovano,
così nelle arti e nei mestieri come nelle cose usuali della vita, e così in
tutto. E così chi sente e vuol esprimere i moti del suo cuore ec. l'ultima cosa
a cui arriva è la semplicità, e la naturalezza, e la prima cosa è l'artifizio e
l'affettazione, e chi non ha studiato e non ha letto, e insomma come costoro
dicono è immune dai pregiudizi dell'arte, è innocente ec. non iscrive mica con
semplicità, ma tutto all'opposto: e lo vediamo nei fanciulli che per le prime
volte si mettono a comporre: non iscrivono mica con semplicità e naturalezza,
che se questo fosse, i migliori scritti sarebbero quelli dei fanciulli: ma per
contrario non ci si vede altro che esagerazioni e affettazioni e ricercatezze
benchè grossolane, e quella semplicità che v'è, non è semplicità ma
fanciullaggine: così dite di certe canzoni volgari ec. ec. che per un certo
verso son semplici, ma mettete un poco quella semplicità con quella di Anacreonte che pare il non plus ultra,
e vedete se vi pare che si possa pur chiamare semplicità. Onde il fine dell'arte
che costoro riprovano, non è mica l'arte, ma la natura, e il sommo dell'arte è
la naturalezza e il nasconder l'arte, che i principianti, o gl'ignoranti non
sanno nascondere, benchè n'hanno pochissima, ma quella pochissima trasparisce, e
tanto fa più stomaco quanto è più rozza: e i nove anni d'Orazio dei quali il Breme si fa beffe, non sono mica per accrescer gli
artifizi del componimento, ma per diminuirli, o meglio, per celarli
accrescendoli, e insomma per avvicinarsi sempre più alla natura, che è il fine
di tutti quegli studi e di quelle emendazioni ec. di cui il Breme si burla, di cui si burlano i romantici,
contraddicendo a se stessi; che mentre
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l'arte e predicano la natura, non s'accorgono che la minor arte è minor
natura.