[24,2] Il Filicaia va dietro al sublime e anche l'arriva, ma parlando sempre di
cose della nostra Religione ha tolto a imitare quel sommo sublime della scrittura, e per questo sommo sublime si fa
pregiare, che del resto, quando o non lo cerca o non lo arriva, non ha quasi
cosa ch'esca gran fatto dall'ordinario, non ha punto di leggiadria mai, non ha
in nessun modo la varietà del Testi ec. Ma anche dove ha quel sommo sublime di
stile simile allo scritturale e profetico, non è molto piacevole per cagione
della monotonia delle sue Canzoni e perchè {le impressioni di} quel sommo sublime essendo troppo veementi non
possono durar gran tempo e si spengono, e il lettore ci si assuefà, sì che con
quella monotonia, viene a rendersi il sublime inefficace, e le odi
stucchevolucce. Le migliori sono quelle per l'assedio e la liberazione di
Vienna, e tra queste a mio giudizio quella che
incomincia Le corde
d'oro elette
*
. Sono anche queste macchiate qua e là del
seicentismo. Le parole, locuzioni, metafore prosaiche non mancano, come quello:
a tua Pietà
m'appello
*
della 1. Canzone, e nella seconda: E al tuo soldo arrolata è
la vittoria
*
.