84. Mali trattamenti che certi frati esercitano co' loro novizi. Invidia da me portata a chi mi pareva che agevolmente conseguisse quello che io dopo lunghi stenti aveva ottenuto.
The bad treatment of their novices on the part of certain priests. The envy I felt towards those who seemed to have easily attained what I did after many efforts.
45[45,1] Soleva considerar come una pazzia quello che dicono i
Cappuccini per iscusarsi del trattar male i loro novizzi, il che fanno con gran
soddisfazione, e con intimo sentimento di piacere, cioè che anch'essi sono stati
trattati così. Ora l'esperienza mi ha mostrato che questo è un sentimento
naturale, giacch'io giunto appena {per l'età} a
svilupparmi dai legami di una penosa e strettissima educazione e tuttavia
convivendo ancora nella casa paterna con un fratello minore di parecchi anni, ma
non tanti ch'egli non fosse nel pienissimo uso di tutte le sue facoltà vizi ec.
siccome non per altro (giacchè non era punto per predilezione de' genitori) se
non perch'era mutato il genere della vita nostra che convivevamo con lui,
anch'egli partecipava non poco alla nostra larghezza, ed avea molto più comodi e
piaceruzzi che non avevamo noi in quella età, e molto meno incomodi e noie e
lacci e strettezze e gastighi, ed era perciò molto più petulante ed ardito di
noi in quell'età, perciò io ne risentiva naturalmente una verissima invidia,
cioè non di quei beni giacch'io gli avea allora, e pel tempo passato non li
potea più avere, ma mero e solo dispiacere ch'ei gli avesse, e desiderio che
fosse incomodato e tormentato come noi, ch'è la pura e legittima invidia del
pessimo genere, e io la sentiva naturalmente e senza volerla sentire, ma in
somma compresi allora (e allora appunto scrissi queste parole) che tale è la
natura umana, onde mi erano men cari quei beni ch'io aveva qualunque fossero,
perch'io li comunicava con lui, forse parendomi che non fossero più degno
termine di tanti stenti dopo che non costavano niente a un altro che si trovava
nelle mie circostanze, e con meno merito di me, ec. Quindi applico ai
Cappuccini, i quali trovando la sorte dei fratelli minori che sono i novizzi
dipendente da loro, seguono gl'impulsi di questa inclinazione che ho detto, e
non soffrono che si possano dire a se stessi essere scarso quel bene a cui son
giunti poichè altri gli acquista con assai meno travaglio di loro, nè che
abbiano a provare il dispiacere che questi tali non soffrano quegl'incomodi
ch'essi in quelle circostanze hanno sofferti.