[49,2]
Quello che ho detto
nel princip. di questo pensiero me ne porge un altro, cioè che infatti
quella fav.[favola] non pecca d'inverisimile
non essendo scritta per li pavoni ma per noi, i quali naturalmente siamo portati
a credere che quelle zampe bruttissime agli occhi nostri sieno tali anche agli
occhi dei pavoni. E quantunque il filosofo facilmente conosca il contrario,
tuttavia scrive il poeta pel volgo, al quale non è inverisimile il dir p. e. che
le stelle cadano, anzi lo dice Virgil. e si
dice da' villani e da' poeti tuttogiorno, benchè a qualunque non ignorante sia
cosa impossibile.