8. Luglio 1821.
[1291,1] L'aspetto dell'uomo allegro e pieno o commosso anche
mediocremente da qualche buona fortuna, da qualche vantaggio, da qualche piacere
ricevuto ec. è per lo più molestissimo non solo alle persone afflitte, o pur
malinconiche, o poco inclinate alla letizia per atto o
1292 per abito, ma anche alle persone d'animo indifferentemente
disposto, {+e non danneggiate punto, nè soverchiate ec.
da quella prosperità.} Questo ci accade ancora cogli amici,
parenti i più stretti ec. E bisogna che l'uomo il quale ha cagione di allegria,
o la dissimuli, o la dimostri con certa disinvoltura, indifferenza e spirito,
altrimenti {la sua presenza, e la sua conversazione}
riuscirà sempre odiosa e grave, anche a quelli che dovrebbero rallegrarsi del
suo bene, o che non hanno materia alcuna di dolersene. {+Tale infatti è la pratica degli uomini riflessivi, padroni di se, e ben
creati.} Che vuol dir questo, se non che il nostro amor
proprio, ci porta inevitabilmente, e senza che ce ne avvediamo, all'odio altrui?
Certo è che nel detto caso, anche all'uomo il più buono, è mestieri un certo
sforzo sopra se stesso e un certo eroismo, per prender parte alla letizia
altrui, della quale egli non aspetti nessun vantaggio {nè
danno,} o solamente per non gravarsene. (8. Luglio
1821.).