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13. Luglio 1821.

[1317,1]  I termini della filosofia scolastica possono in gran parte servire assaissimo alla moderna, o presi nel medesimo loro significato (quantunque la moderna avesse altri equivalenti), il che non farebbe danno alla precisione, essendo termini conosciuti nel loro preciso valore; o torcendolo un poco senz'alcun danno della chiarezza ec. E questi termini si confarebbero benissimo all'indole della lingua italiana, la quale ne ha già tanti, {e} i cui scrittori antichi, cominciando da Dante, hanno tanto adoperato detta filosofia, ed introdottala nelle scritture più colte ec. oltre che derivano tutti o quasi tutti dal latino,  1318 o dal greco mediante il latino ec. Anche per questa parte ci può essere utilissimo lo studio del latino-barbaro, ed io so per istudio postoci, quanti di detti termini, andati in disuso, rispondano precisamente ad altri termini della filosofia moderna, che a noi suonano forestieri e barbari; e possano essere precisamente intesi da tutti nel senso de' detti termini recenti: e così quanti altri ve ne sarebbero adattatissimi, {e utilissimi,} ancorchè non abbiano oggi gli equivalenti ec. ec. {anzi tanto più.} Aggiungete che benchè andati in disuso negli scrittori filosofi moderni, gran parte di detti termini è ancora in uso nelle scuole, o in parte di esse, e per questa e per altre ragioni, sono di universale e precisa e chiara intelligenza. (13. Luglio 1821.) {{v. p. 1402.}}