31. Luglio 1821.
[1424,3]
Alla p. 1420.
marg. Del resto la durevolezza del gusto che si trova in questa
semplicità p. e. di Omero ec.
l'universalità di questo gusto (almeno fra le nazioni di un medesimo genere
ec.), il risorgere ch'egli fa negli uomini, ancorchè spento talora dalle
circostanze; il perpetuarsi; il crescere in luogo di scemare, siccome ho detto;
tutto ciò non è
1425 proprio nè possibile se non a
quella vera semplicità, o a quelle qualità d'ogni genere (sia in letteratura o
altrove) che sono realmente conformi alla natura immutabile, {e universale;} almeno alla natura qual ella è in quelle tali nazioni.
Da questo dunque e non da altro può derivare ciò che dice Voltaire: pourquoi des scènes entières du Pastor
Fido sont-elles sçues par coeur
aujourd'hui à Stocolm et à
Pétersbourg? et pourquoi aucune piece de
Shakespeare n'a-t-elle pû
passer la mer? C'est que le bon est recherché de toutes les
nations.
*
Un falso pregio, cioè non naturale, in
fatto di bellezza, non può {dunque} nè lungamente nè
comunemente essere stimato, e la mia teoria che distrugge il bello assoluto,
lascia salda questa massima, e quella che il giudizio {conforme} delle nazioni e de' secoli circa il bello d'ogni genere,
non erra mai; e lascia interi e inviolati i diritti che i grandi scrittori,
poeti, artisti, hanno alla immortalità, ed alla universalità della fama.
(31. Luglio 1821.).