23. Agosto. 1821.
[1553,1] Si vedono persone di montagna venute nelle grandi
città, contrarre brevemente le maniere civili e graziose, ed altre nate in paesi
assai meno rozzi, viver lungamente nelle grandi città, e tornare in patria colle
stesse maniere di prima. Ecco le differenze de' talenti; maggiore o minor
facilità d'assuefarsi e dissuefarsi. Io spererò sempre bene di quel fanciullo,
che dimostri nelle minime cose questa facilità, che sia singolarmente portato
all'imitazione, che facilmente e presto contragga le maniere, la pronunzia ec.
ec. e gli stessi difetti di coloro con cui vive, e presto se ne divezzi, e le
perda secondo la novità delle circostanze ec. ec. che trasportato in un nuovo
paese o in un nuovo circolo, ne pigli subito le virtù o i vizi. Dico finattanto
che nel fanciullo non si può pretendere il discernimento: il quale deriva da una
lunga e varia serie di assuefazioni. (23. Agosto. 1821.).