5. Sett. 1821.
[1633,1] Una perfetta immagine degl'ingegni possono essere le
complessioni. Chi nasce più robusto e meglio disposto, chi meno. L'esercizio
{del corpo} agguaglia il meno robusto, al più
robusto inesercitato. In parità d'esercizio, chi è nato debole non potrà mai
agguagliarsi a chi è nato robusto. Ma se a costui manca affatto l'esercizio,
egli, ancorchè nato il più robusto degli uomini, sarà non solo uguale, ma
inferiore al più debole degli uomini che abbia fatto notabile esercizio (Esempio
dei Galli rispetto ai Romani. V. il Dionigi del Mai lib. 14. c. 17.-19. ed altri).
1634 Dal che segue che l'esercizio assolutamente
parlando è superiore alla natura, e principal cagione della forza corporale.
{+(La natura però avea dato all'uomo
essenzialmente l'occasione e la necessità di esercitare il suo corpo. Quindi
l'esercizio essendo figlio della natura, lo è anche il vigore e il ben
essere che ne deriva. Lasciando che le generazioni de' forti sono pure
naturalmente forti, siccome viceversa, benchè ancor qui si possa notare il
gran potere dell'esercizio.} Applicate queste considerazioni a
qualsivoglia facoltà mentale. Similmente ponno applicarsi alle altre facoltà
corporali (o sieno radicalmente naturali, o del tutto acquisite, ma bisognose di
una disposizione naturale) diverse dalla forza. (5. Sett.
1821.).