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8. Sett. 1821.

[1656,1]  Alla p. 1113. verso il fine. Si può notare che i verbi continuativi composti, cioè con preposizione o comunque (come subvectare ec. ec.) ora sono continuativi di altri verbi parimente composti (come di subvehere), ora sono immediatamente composti dal continuativo {semplice} del verbo semplice. {Si può qui recare l'esempio del verbo sustentare vero continuativo, non di tenere (onde il continuativo tentare) ma del suo composto sustinere. V. il Forcellini in Sustento. ex meis angustiis illius sustento tenuitatem, egestatem lenocinio sustentavit * ec. ec. Non avrebbe potuto dire sustineo, sustinuit. Sostentar la vita in italiano va benissimo; non però in vece sostenere per mantenere, evidente azione continuata.} E quindi ora hanno il significato analogo al continuativo del semplice, e modificato dalla preposizione ec. ora sono continuativi del significato del verbo composto che serve loro di positivo. Talvolta, anzi bene spesso hanno l'uno e l'altro significato. P. e. subjectare, ora vale gittar di sotto in su come composto di sub e jactare; ed ora sottoporre, metter sotto, come formato da subiectus di subiicere. V. Forcellini. (Quindi il nostro suggettare, soggettare, assoggettare ec. franc. assujettir, spagn. sujetar, i quali però hanno un senso ignoto alla buona latinità, e  1657 stanno propriamente per subiicere, perduto nelle nostre lingue, come gettare, jeter ec. {{cioè jactare,}} per iacere, e così molti altri continuativi.) {+Si trova anche in Corippo subjactare, millantare, che non ha altro senso se non di sub e jactare, di cui è composto.} Del resto i detti continuativi composti possono 1. non avere nessun composto che serva loro di positivo, o possa servire, 2. non avere nessun continuativo del semplice, da cui possano derivare, come adlectare da adlicere, non ha nessun continuativo del semplice lacere, da cui possa esser composto. ec. ec. ec. (8. Sett. 1821.). {+Quanto ho detto de' continuativi composti si applichi pure ai frequentativi composti.}