12. Sett. 1821.
[1682,1] La stessa adattabilità e conformabilità che ho detto
esser singolare nell'uomo pp. 1452-53, non è propriamente
innata ma acquisita. Essa è il frutto dell'assuefazione generale, che lo rende
appoco appoco più o meno adattabile ed assuefabile. Di lei non esiste
originariamente nell'uomo, che una disposizione, la quale non è già lei. L'uomo
stenta moltissimo da principio ad assuefarsi, a prender
1683 questa o quella forma, poi mediante l'assuefazione di farlo,
appoco appoco se lo facilita. Ciò si può vedere ne' caratteri sociali. L'uomo
che poco o nulla ha trattato, o da gran tempo non suol trattare, stenta
moltissimo, anzi non sa punto accomodarsi al carattere, al temperamento, al
gusto, al costume diverso delle persone, de' luoghi, de' tempi, delle occasioni.
Egli non è dunque punto socievole. Viceversa accade all'uomo solito a praticare
cogli uomini. Egli si adatta subito al carattere il più nuovo ec. L'assuefazione
deriva dall'assuefazione. La facoltà di assuefarsi, dall'essersi assuefatto.
(12. Sett. 1821.).