22. Sett. 1821.
[1771,1] Gli antichi da proposizioni e premesse che
conoscevano nè più nè meno quanto noi, deducevano conseguenze contrarissime a
quelle che noi ne tiriamo. Ciò mostra ch'essi non conoscevano i rapporti delle
proposizioni, altrimenti non potressimo negare le loro conseguenze. Ma chi ci ha
detto che noi li conosciamo meglio? Come lo sappiamo noi se non a forza di
sillogismi? Giacchè qualunque affermazione o negazione ha bisogno di sillogismo:
e ciascun sillogismo contiene tanti sillogismi quanti sono i rapporti delle sue
proposizioni fra loro. Cioè bisogna che l'uomo si persuada sempre con un
sillogismo (benchè tacito) che
1772 se la tal cosa è,
anche la tal altra dev'essere. Senza questi sillogismi intermedj, nessun
sillogismo vale, e siccome questi ordinariamente si ommettono, o non son giusti,
però infiniti sillogismi son falsi, perchè non è vero il rapporto che noi, o non
sillogizando[sillogizzando] punto, o
falsamente sillogizzando, supponiamo fra la maggiore e la minore, fra queste e
la conseguenza.
[1772,1] Qui potrei dimostrare che ogni sillogismo, cioè ogni
atto ed ogni nozione della nostra ragione, avendo bisogno di più altri
sillogismi, e questi di più altri in infinito, si arriva al non poter trovare
verun principio nè fondamento assoluto alla nostra ragione, non potendo arrivare
a un primo sillogismo che non abbia bisogno di più altri. Così è infatti, e
questa è la sostanza, la ragione, la spiegazione, e il risultato del mio
sistema, e qui (benchè non sembri) consiste il metodo ch'io tengo per
dimostrarlo. Nel modo appunto che per negare una proposizione particolare che
non abbia le premesse
1773 false, non si può nè si fa
mai altro che distruggere i sillogismi intermedi del sillogismo su cui ella si
fonda.
[1773,1] Ma io mi contenterò di dire. Se il sillogismo
inganna, e la nostra ragione non è altro affatto che sillogismo, che cosa è ella
dunque? Che il sillogismo inganni, stante il rapporto delle proposizioni
falsamente supposto, si vede nel cit. es. degli antichi, nella differenza delle
opinioni moderne, e delle conseguenze contrarie che si tirano da verità
identiche, ed ugualmente conosciute; e generalmente da tutti quanti gli errori
degli uomini da Adamo in qua; giacchè
tutti gli errori son conseguenze dedotte da {altrettanti} sillogismi, e quando anche le premesse stesse di quel
tale sillogismo sieno false, esse sono dedotte da altri sillogismi, e così si
rimonta a proposizioni delle quali tutti gli uomini e tutta la ragione umana
naturalmente conviene; e le quali non han prodotto i detti errori se non a forza
di rapporti falsamente supposti.
1774 Ma fra tutti
gl'immaginabili errori di qualsivoglia popolo, tempo, individuo, è grandissimo
il numero di quelli che si fondano {immediatamente} su
di un sillogismo dove non c'è altro di falso che {la
conseguenza, e quindi} il supposto rapporto delle tre proposizioni fra
loro, o delle due premesse, o dell'una di loro colla conseguenza. {+Tali sono specialmente gli errori
primitivi, {semplici, fanciulleschi,} e più vicini
ai primi e puri ed ἄκρατοι principii del ragionamento. E fra tanto essi sono
de' più ridicoli e grandi, per la somma e chiara falsità de'
rapporti.}
(22. Sett. 1821.).