24. Sett. 1821.
[1779,1] Un certo torpore dell'animo e del corpo che è
cagionato talvolta dall'avvicinamento del sonno, è piacevolissimo. Il sonno
stesso non è piacevole se non in quanto è torpore, dimenticanza, riposo dai
desiderii, dai timori, dalle speranze, e dalle passioni d'ogni sorta. Le lodi che dà Orazio all'ubbriachezza versano per lo più
sulla dimenticanza, e quindi sul torpore ch'ella cagiona. Per causa della
dimenticanza è pur piacevole un'allegria viva, dove l'anima rinunzia come a se
stessa, e intorpidisce affatto per una parte, mentre si ravviva per l'altra. La
dimenticanza insomma e la quiete totale delle passioni è sempre piacevole, da
qualunque cagione prodotta, siccome per lo contrario è piacevole la vita delle
passioni. (24. Sett. 1821.).