25. Sett. 1821.
[1791,2] Si può dire (ma è quistione di nomi) che il mio
sistema non distrugge l'assoluto, ma lo moltiplica; cioè distrugge ciò che si ha
per assoluto, e rende assoluto ciò che si chiama relativo. Distrugge l'idea
astratta ed antecedente del bene e del
male, del vero e del falso, del perfetto
1792 e
imperfetto indipendente da tutto ciò che è; ma rende tutti gli esseri {possibili} assolutamente perfetti, cioè perfetti per se,
aventi la ragione della loro perfezione in se stessi, e in questo, ch'essi
esistono così, e sono così fatti; perfezione indipendente da qualunque ragione o
necessità estrinseca, e da qualunque preesistenza. Così tutte le perfezioni
relative diventano assolute, e gli assoluti in luogo di svanire, si
moltiplicano, e in modo ch'essi ponno essere e diversi e contrari fra loro;
laddove finora si è supposta impossibile la contrarietà in tutto ciò che
assolutamente si negava o affermava, che si stimava assolutamente e
indipendentemente buono o cattivo; {+restringendo la contrarietà, e la possibilità sua, a' soli relativi, e loro
idee.}
(25. Sett. 1821.)