28. Sett. 1821.
[1800,2] Il vigore o costante o effimero, produce nell'uomo
un gran sentimento di se
1801 stesso, lo rende nella
sua immaginazione superiore alle cose, agli altri uomini, alla stessa natura; lo
fa sfidare il potere delle disgrazie, le persecuzioni, i pericoli, le
ingiustizie ec. ec.; lo fa pieno di coraggio ec. ec. in somma l'uomo vigoroso si
sente, si giudica padrone del mondo, e di se medesimo, e veramente uomo.
(28. Sett. 1821.)