10. Ott. 1821.
[1882,3] Qual differenza fra il vestiario de' nostri
contadini, e il cittadinesco. Eppure perchè siamo avvezzi a vederlo, questa
differenza non ci fa nessun senso, e non ci produce alcuna impressione di
deformità o di ridicolo, come però fa una anche minor differenza di vestire che
si veda in uno straniero
1883 ec. Similmente possiamo
dire de' vestiari ridicolissimi de' nostri frati, preti, monache ec. (10.
Ott. 1821.)