20. Ott. 1821.
[1953,2]
Alla p. 1950.
marg. Quest'adattabilità della lingua tedesca, questa flessibilità
riconosciuta per nociva, non proviene insomma se non dal non essere quella
lingua abbastanza
1954 per anche formata e regolata. La
libertà, il più bello ed util pregio di una lingua deriva nella lingua tedesca,
e proporzionatamente ancora nell'inglese, dall'imperfezione: laddove
nell'italiana, unica fra le moderne, deriva o sta colla perfezione: unica lingua
moderna ch'essendo perfetta, ed avendo un deciso e completissimo carattere
proprio, e questo per ogni parte formato, sia liberissimo[liberissima.] La libertà del tedesco è nociva o di poco buon
frutto, come quella che si gode nell'anarchia, o quella che tutti i popoli
godono prima che la società abbia presa fra loro una forma pienamente regolare e
stabile. La libertà dell'italiano è come quella, assai più rara e difficile, che
si gode e deriva dalle savie, complete, mature istituzioni. Essa è stabilita
nella sua indole, la costituisce, e n'è vicendevolmente contenuta: laddove la
libertà del tedesco non fa che escludere da quella lingua un'indole propria, o
renderla incerta e indeterminata; e intanto sussiste
1955 in quanto non sussiste in quella lingua un carattere originale perfettamente
formato, definito, e maturato. Originalità e libertà stanno insieme
nell'italiano, e sarebbero incompatibili nel tedesco. E nell'italiano e ne' savi
reggimenti, la perfetta legislazione e la libertà non solo si compatiscono, ma
scambievolmente si favoriscono. Nel tedesco la libertà sarebbe incompatibile
colla legge, e non sussiste che in virtù della non esistenza o imperfezion della
legge.
[1955,1] Così accade infatti. Le lingue perfettamente formate
e di carattere decisamente proprio, non sogliono esser libere, e par che queste
due qualità ripugnino. La lingua francese infatti, sola fra le moderne (esclusa
l'italiana e la spagnola) che si possa dire perfettamente formata, ha perduto
colla sua formazione la libertà ed è divenuta inflessibile, e inadattabile a
tutto ciò che non l'è assolutamente proprio. La lingua inglese ha conservata la
sua libertà
1956 col sacrifizio di una originalità
decisa. Essa si modellò prima sulla francese, e divenne quasi francese. Oggi
talora è francese, talora non si sa che, ma perfettamente inglese mai, e gli
stessi scrittori inglesi riconoscono il danno della loro libertà di lingua, e
com'essa non sussiste che per mancanza o insufficienza di legislazione, e quindi
di deciso carattere {e gusto, e genio proprio, e sapor
nazionale ec.} Così accade nel tedesco. La lingua italiana è l'unica
fra l'europee, dopo la greca, che abbia conservata la sua libertà nella sua
indole, dopo essersi perfettamente formata questa indole, e perfettamente
propria; e deve questo vantaggio all'antichità della sua formazione.
[1956,1] Che la lingua tedesca sia oggi liberissima non deve
dunque far maraviglia. Tutte le lingue son tali ne' loro principii. La lingua
latina che fu poi sottomessa ad una severissima legislazione, e divenne la meno
libera fra le antiche, e per antica,
1957 fu liberissima da principio, come si può
vedere nelle scritture o frammenti de' suoi primitivi autori. In que' tempi essa
sarebbe stata così adattabile alle traduzioni com'è oggi la tedesca; laddove in
seguito, cioè quand'ella fu perfetta, ne divenne incapacissima, cioè capace di
trasportar le parole, ma non lo spirito e la vita delle scritture forestiere,
tal qual ella era.
[1957,1] Volendo dunque dirittamente discorrere, paragoneremo
fra loro i diversi gradi di libertà che godono o godettero le lingue perfette; non ammireremo la libertà
infinita delle imperfette, che son libere com'è libera la nazione degli Otaiti,
o degli Ottentotti. (20. Ott. 1821.).