29. Ott. 1821.
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Alla p. 1271.
mezzo. In prova di questo ch'io dico, cioè che le nazioni si
comunicarono gli alfabeti scambievolmente, e che quando questa o quella nazione
cominciava ad istruirsi, pigliava l'alfabeto di quella da cui le venivano i
primi lumi, perocchè essa in realtà non l'aveva, nè sapeva scrivere; e che ciò
dovette portare somme alterazioni nelle lingue; e che ciò durò non solo ne'
tempi antichissimi, ma fino a' più moderni, e durerebbe anche oggi, dandosi un
simil caso ec. v. Samuelis Aniensis
Chronica, (coll'Eusebio del Mai) an. Christi 418. 423. e la nota del Mai all'an. 399. cioè p. 44. not. 4. e
la pref. del Mai al Filone, p. LIX. e quivi not. 4.
V. anche Malte par un Voyageur françois
(Rome) 1791. 2de partie. - Langue. - p.
61.-63.
(29. Ott. 1821.).