15. Nov. 1821.
[2093,2] Che la lingua tedesca abbia più che qualunque altra
moderna conservato lo spirito, l'andamento ec. della teutonica, cioè si
rassomigli alla sua madre più di ogni altra lingua colta europea, non deriva da
altro se non da questo che nè la madre fu mai nè la figlia è peranche
interamente formata.
2094 Questo fa che la lingua
tedesca, essendo moderna, possa ancora decisamente rassomigliarsi ad una lingua
antica, e servendo alle cose moderne possa avere ed abbia un'indole antica,
qualità antiche, proprietà non proprie di que' tempi ne' quali è adoperata. E
questo pur fa vicendevolmente che la lingua teutonica essendo antica possa pur
contenere tanta disposizione che basti alle cose moderne, perciocch'ella non fu
mai circoscritta nè determinata da nessuna forma completa datale da un uso
stretto o di società o di letteratura ch'ella non ebbe mai. (Bensì si può
credere che la lingua tedesca, quando sarà finita di formare conserverà tanto
della sua indole antica che la rassomigli alla greca, {e} all'italiana in queste qualità esteriori, e ciò per la conformità
delle circostanze sociali e politiche ch'ella ha con queste due lingue, e la
differenza
2095 ch'ella ha con la latina e colla
francese rispetto alle dette circostanze ec.)
[2095,1] Molto tempo ci vuole perchè una lingua riceva una
forma completa, ed un'indole al tempo stesso decisamente propria, e decisamente
definita. La lingua tedesca non ha ancora compito questo tempo, e le sue
circostanze sociali e politiche {e letterarie}
rallentano indicibilmente i suoi progressi verso questo fine. Che uniformità
trovare in una lingua, dove ogni scrittore forma da se una scuola letteraria,
dove v. p. 2090. mezzo, dove non
v'è centro nessuno 1. letterario, 2. sociale, 3. politico, 4. di opinione, 5. di
gusti, 6. di costumi ec. ec.?
[2095,2] Molto tempo ci vuole perchè una lingua riceva una
forma decisamente propria del tempo in cui ella è adoperata ec. La lingua
francese avea già prodotto un Amyot e
un Montagne
p.
1051
p.
1997, nè peranche l'aveva, e non la ricevè {propriamente} che sui principii del passato
2096 secolo. Quanti scrittori che ancora si ammirano, o si ricordano o
vedono ricordati con ammirazione avea prodotti la lingua latina, che tuttavia
non ebbe forma completa e propria del tempo ec. se non da Cicerone?
[2096,1] Prima di questa forma, tutte le lingue sono
liberissime, onnipotenti, (anche quelle di nazioni o schiave, o riunite ad un
sol centro, e dipendenti da una stretta società ec. come lo era la lingua
francese prima di Luigi 14. la latina
prima di Cic. eppure ambedue erano
liberissime ec.) adattabili a quello che si voglia; tutte sono d'indole antica,
cioè d'indole indeterminata, e naturale, e insubordinata, che questo è insomma
il carattere antico nelle lingue, e in tutt'altro. Tutte formandosi, perdono
gran parte di queste qualità, le perdono necessariamente, perchè altrimenti non
sarebbero formate nè uniformate, e ricevono un'impronta propria e speciale del
tempo in cui ottengono
2097 questa forma. Da quel punto
in poi, e non da ciò che tale o tal lingua era prima di quel punto, bisogna
considerare le proprietà di essa lingua, e giudicare del più o meno della sua
libertà, potenza, ardire, varietà, ricchezza, adattabilità, pieghevolezza
ec.
[2097,1] L'italiana ha già passato da lungo tempo questo
punto. La francese da qualche tempo meno. Ma ambedue l'hanno passato, e qual sia
il grado in cui bisogna considerarle isolatamente e rispettivamente, quanto alle
dette qualità, s'è detto molte volte. La tedesca non l'ha ancora passato. Non
c'è giudizio non c'è paragone da fare su di lei in proposito di tali qualità, o
di verun'altra, ma di queste massimamente.
[2097,2] Io son certo che se la lingua russa {e polacca} continuando ad esser coltivate, usciranno dal
grado in cui sono, di pure immagini
2098 della lingua e
letteratura francese, (grado in cui si trovò parimente la tedesca ne' principii
del secolo passato, sin verso la metà) e se cominceranno ad acquistare
un'indole, e una forma propria della
nazione, e del tempo, e originale; son certo, dico, che in questi
principii di formazione, si dirà di esse lingue e letterature, quello che oggi
si dice della tedesca, che si trova appunto in quest'epoca di formazione
incominciata, e non compita, e difficile a compiere per le sue circostanze
nazionali.
{così anche la lingua e
letteratura Inglese al tempo di Anna, sebben ella aveva già {da molto tempo
uno}
Shakespeare, scrittore veramente
nazionale.} Si dirà cioè che la lingua russa e polacca sono d'indole
antica, rassomigliano moltissimo alle loro madri, sono liberissime,
pieghevolissime, varie, ricche, capaci d'ogni cosa, arditissime, spesso
oscurissime e irregolari, e non per tanto eleganti ec. Così delle
letterature.

[2098,1] Quando poi la loro formazione sarà
2099 compiuta, stabilita, perfezionata, allora solo si
potrà veramente giudicare delle loro qualità; allora non so che cosa se ne dirà,
ma posso congetturarlo. Cioè, stante le circostanze politiche de' russi e
polacchi diversissime da quelle de' tedeschi, si può prevedere che incominciata
che sarà una effettiva formazione delle loro lingue e letterature, questa
(massime in russia) progredirà più rapidamente assai che
non ha fatto in Germania, acquisterà più presto una
struttura e un'indole uniforme e determinata, e il carattere loro, quando sarà
finito di formare, riuscirà molto meno prossimo all'antico, molto più moderno e
contemporaneo, molto meno libero, potente, pieghevole, molto più stretto da
regole e circoscrizioni, molto più debole, e non per tanto più grazioso forse, e
meno ruvido ec. ec. del tedesco; si accosterà insomma {di
nuovo} al francese, più assai che al tedesco;
2100 quanto comporterà la differenza che passa tra il settentrionale e
il meridionale; si accosterà soprattutto all'inglese, quanto comporterà la
differenza che passa tra un popolo libero, e un governo assoluto.
[2100,1] Anche la lingua italiana quando si stava formando,
(sebbene anche poscia ha sortito un'indole liberissima) nondimeno manifestava
allora quell'eccessiva libertà, adattabilità, onnipotenza ch'è propria di tutte
le lingue in tal epoca. E parimente andava soggetta a quei difetti che nascono
da tali qualità; onde nello stesso cinquecento, quando si stava perfezionando la
lingua italiana, essa rassomigliava nel Guicciardini al tedesco quanto all'oscurità e confusione che deriva
dall'abuso della potenza che avea la nostra lingua di abbracciare con un solo
periodo un'infinità di sentenze,
2101 di concatenare
insieme mille pensieri; di chiudere un ragionamento, un discorso intero, un
intero sistema o circuito d'idee, in un solo periodo. (qualità che la Staël nota più volte e rimprovera nel
tedesco) Parimente si rassomigliava esteriormente al tedesco nell'abuso delle
inversioni, delle figure, di tutte le facoltà non logiche che può possedere una
lingua, e che la nostra infatti possedeva.
[2101,1] In tale stato, se avessimo discorso come i tedeschi,
avremmo forse creduto che la lingua nostra fosse attissima alle traduzioni.
Tutto l'opposto si credè nel 500. e si crede di quel tempo anche ora, che si
vedono le traduzioni allora fatte, ottime talvolta come opere, ma come
traduzioni non mai. Terminata di perfezionare la nr̃a[nostra] lingua, e perdè quei difetti, e divenne più atta
alle traduzioni che mai fosse altra lingua perfetta. (15. Nov.
1821.).