21. Agosto 1820.
[220,1] Si dice con ragione che al mondo si rappresenta una
Commedia dove tutti gli uomini fanno la loro parte. Ma non era così dell'uomo in
natura, perchè le sue operazioni non avevano in vista gli spettatori e i
circostanti, ma erano reali e vere.
[220,2] Della natura abbiamo tutto perduto fuorchè i vizi.
Veramente molti di questi non sono naturali, molti sono peggiorati e
accresciuti, ma molti saranno ancora primitivi, e in ogni modo non c'è vizio
primitivo che non ci rimanga. E tanto più malvagi quanto non sono contemperati
colle virtù e con altre qualità che la natura avea poste in noi.
[220,3] La compassione spesso è fonte di amore, ma quando cade
sopra oggetti amabili o per se stessi, o in modo che aggiunta la compassione lo
possano divenire. E questa è la compassione che interessa e dura e si riaffaccia
più volte all'anima. Maggiori calamità in un oggetto anche innocentissimo ma non
amabile, come in persona vecchia e brutta, non destano che una compassione
passeggera, la quale
221 finisce ordinariamente colla
presenza dell'oggetto, o dell'immagine che ce ne fanno i racconti ec. {(E l'anima non se ne compiace, e non la richiama.)} I
quali ancora bisogna che sieno ben vivi ed efficaci per commuoverci
momentaneamente, laddove poche parole bastano per farci compatire una giovane e
bella, ancorchè non conosciuta, al semplice racconto della sua disgrazia. Perciò
Socrate sarà
sempre più ammirato che compianto, ed è un pessimo soggetto per tragedia. E
peccherebbe grandemente quel romanziere che fingesse dei brutti sventurati. Così
il poeta ec. Il quale ancora in qualsivoglia caso o genere di poesia, si deve
ben guardare dal dar sospetto ch'egli sia brutto, perchè nel leggere una bella
poesia noi subito ci figuriamo un bel poeta. E quel contrasto ci sarebbe
disgustosissimo. Molto più s'egli parla di se, delle sue sventure, de' suoi
amori sfortunati, come il Petrarca
ec.
[221,1] La vispezza e tutti i movimenti, e la struttura di
quasi tutti gli uccelli, sono cose graziose. (21. Agosto 1820.).
{{E però gli uccelli ordinariamente sono
amabili.}}