5. Dic. 1821.
[2227,1] Coloro che tengono la lingua italiana come morta,
vietandogli l'uso attuale, e continuato, e inalienabile delle sue facoltà fanno
cosa più assurda de' nostri libertini, e più dannosa. Gli uni e gli altri
tengono la vera lingua italiana per morta; ma questi con buona conseguenza ne
deducono che dobbiamo servirci di un'altra viva, cioè di quella barbara che ci
pongono avanti, e che adoprano; quelli (cosa stolta)
2228 vogliono che noi vivi scriviamo e parliamo, e trattiamo le cose vive in una
lingua morta. (5. Dic. 1821.).