8. Dic. dì della Concezione di Maria SS. 1821.
[2233,1] Ho detto altrove pp. 227-28 che nel
giudizio che il lettore pronunzia sulle poesie (così proporzionatamente si può
dire d'ogni altro genere di scrittura), dipende ed è influito moltissimo
dall'attuale disposizione del suo animo, e soggetto perciò ad esser falsissimo
(sì nel favorevole come nello sfavorevole), per molto che il lettore sia
giudizioso, ingegnoso, sensibile, capace di entusiasmo, insomma giudice al tutto
competente. Osservate infatti. In una disposizion d'animo fredda e indifferente,
ovvero
2234 distratta, o gravata d'altre cure, o
scoraggiata, o disingannata ec. sia ella tale attualmente per qualunque cagione,
o abitualmente, acquisita o naturale ec. le più belle scene della natura ec. ec.
non producono, neppure all'uomo il più sensibile del mondo, il menomo effetto, e
quindi nessun piacere; e non però elle sono men belle. Così viceversa.
Similmente dunque deve accadere, e similmente si deve discorrere del giudizio
che gli uomini, anche i più capaci, pronunziano e concepiscono delle poesie,
cose di eloquenza, di sentimento d'immaginazione ec. Giudizio diversissimo e
nelle diverse persona[persone], e in una stessa
in diversi tempi, {e momenti anche della giornata,} e
molto più in diverse nazioni ec. Aggiungete la sazietà, la scontentezza, il vôto
dell'animo, la noia; aggiungete le circostanze degli studi, il trovarsene sazio
o annoiato in quel
2235 tal momento, il venire da uno
studio o lettura che ti ha stancato o annoiato ec. il che può rendere il
giudizio tanto più favorevole del giusto, quanto anche (assai spesso) più
sfavorevole.
[2235,1] Ed è cosa generalmente notabile che gli uomini
disingannati, e disseccati sono necessariamente cattivi giudici della poesia,
eloquenza ec. Or tale è ben presto il caso degli uomini più sensibili e
immaginosi, come ho detto altrove pp. 1648-49
pp. 2039-41
pp. 2107. sgg.
p. 2208-10. Anzi lo è quasi sempre in quel tempo in cui essi son
giunti a formarsi un gusto e un tatto fino e squisito in materie letterarie e in
ogni altra cosa, il che non può essere se non dopo lungo studio, esperienza,
tempo. Quindi è che oggidì i più competenti giudici delle opere d'immaginazione
e sentimento, anzi i soli competenti, vengono pur troppo ad essere incompetenti,
per la quasi
2236 inevitabile abitudine di freddezza e
noncuranza ch'essi contraggono più presto, più costantemente e durevolmente e
continuamente, e più radicalmente, profondamente, e vivamente degli spiriti
mediocri. Fra' quali per conseguenza non isbaglierebbe forse, chi pretendesse di
ritrovare i giudici migliori possibili in tali materie, se non altro come mezzi
e subbietti d'esperimento. (8. Dic. dì della Concezione di Maria SS.
1821.).