16. Dic. 1821.
[2257,2] L'altezza di un edifizio o di una fabbrica qualunque
sì di fuori che di dentro, di un monte ec. è piacevole sempre a vedere, tanto
che si perdona in favor suo anche la sproporzione. Come in una guglia altissima
e sottilissima. Anzi quella stessa sproporzione piace, perchè dà risalto
all'altezza, e ne accresce l'apparenza e l'impressione e la percezione e il
sentimento e il concetto. Ad uno il quale udiva che l'altezza straordinaria di
un certo tempio era ripresa come sproporzionata alla grandezza ec. sentii dire
che se questo era un difetto, era bel difetto, ed appagava e ricreava
2258 l'animo dello spettatore. La causa naturale ed
intrinseca {e metafisica} di questi effetti l'intendi
già bene. (16. Dic. 1821.).