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21. Dic. dì di S. Tommaso. 1821.

[2268,1]  Per mostrare come le facoltà umane e animali derivino tutte dall'assuefazione e di che cosa sia {ella} capace, e come lo spirito, e gli organi esteriori e interiori dell'uomo sieno maravigliosamente modificabili secondo le circostanze variabilissime e indipendenti affatto dall'ordine primitivo, voluto, e generale della natura, ho citato le facoltà dei ciechi, sordi, ec. p. 1569. Aggiungo. Non è egli evidente che la natura ha destinato le mani ad operare, e  2269 i piedi non ad altro che a camminare ec.? Chi dirà ch'ella abbia dato ai piedi la facoltà delle stesse cose che può far la mano? Eppure i piedi l'acquistano; e risiede in essi o altrettanta o poco minore disposizione che nelle mani, a tutte le facoltà e funzioni di questa. Io ho veduto un fanciullo nato senza braccia, far coi piedi le operazioni tutte delle mani, anche le più difficili, e che non s'imparano senza studio. Ho inteso da un testimonio di vista, di una donzella benestante che ricamava coi piedi. Che vuol dir ciò? Tanta facoltà naturale risiede nelle mani quanta nei piedi, cioè nessuna in nessuno dei due. L'assuefazione sola e le circostanze la proccurano alle une, e la possono proccurare agli altri.
[2269,1]  Similmente dite delle facoltà della mano e parte destra rispetto alla sinistra. (21. Dic. dì {di} S. Tommaso. 1821.).