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5. Feb. 1822.

[2386,3]  La lingua italiana ha un'infinità di parole ma soprattutto di modi che nessuno ha peranche adoperati. - Ella si riproduce illimitatamente nelle sue parti. Ella è come coperta tutta di germogli, e per sua propria natura, pronta sempre a produrre nuove maniere di dire. - Tutti i classici o buoni scrittori crearono continuamente nove frasi. Il vocabolario ne contiene la menoma parte: e per verità il frasario di un solo  2387 di essi, massime de' più antichi ec. formerebbe da se un vocabolario. Laonde un vocabolario che comprenda tutti i modi di dire, ottimi e purissimi, adoperati da' classici italiani, e dagli stessi soli testi di lingua, sarebbe impossibile. Quanto più uno che comprendesse tutti gli altri egualmente buoni che sono stati usati, o che si possono usare in infinito! Usarli dico e crearli nuovamente, e nondimeno con sapore e natura tutta antica: anzi non la moderna, ma la sola antica lingua italiana possiede ed è capace di questa fecondità. - Deducete da ciò l'ignoranza di chi condanna quanto non trova nel Vocabolario. E concludete che la novità de' modi è così propria della lingua italiana, e così perennemente ed essenzialmente, ch'ella non può conservare la sua forma antica, senza conservare in atto la facoltà di nuove fogge. (5. Feb. 1822.).